Tra i vari problemi del nostro sistema previdenziale c’è quello degli importi delle pensioni. Molte, forse troppe pensioni sono al di sotto della soglia della povertà. Una dato inequivocabile questo, sancito anche dai dati statistici sul sistema previdenziale italiano.
Una discreta fetta di lavoratori, tra il 12 ed il 15% annualmente non arriva a percepire un rateo superiore a 500 euro. E se la soglia sale, c’è tra il 24 ed il 25% di pensionati che non arrivano a percepire pensioni sopra i 1.000 euro. Più di un terzo dei pensionati non arriva a percepire pensioni dignitose e questo è un problema annoso.
Ma ci sono metodi e soluzioni, per integrare la pensione percepita, tutti naturalmente legali. Ecco quali sono e cosa bisogna fare.
Il primo passo è la verifica della pensione
Da diversi anni l’Inps ha messo a disposizione dei pensionati una guida con tutte le spiegazioni su come rendere la propria pensione più dignitosa. Una guida in costante aggiornamento, perché è il sistema previdenziale (ma anche assistenziale dal momento che quando si parla di spesa previdenziale dentro confluiscono anche le spese per le misure di assistenza) ad essere in costante aggiornamento, come per esempio per via della pensione di cittadinanza.
Il primo passo pertanto è quello di verificare tramite il sito Inps e tramite la guida, se la propria pensione è giusta in base alla carriera lavorativa del pensionato o in base a tutti gli eventuali fattori che possono influire sull’assegno (redditi, patrimoni, disagi sociali e così via).
La guida dell’Istituto ha dentro tutte le indicazioni utili ai pensionati, interessati a verificare se hanno diritto a trattamenti integrativi così da aumentare l’importo dell’assegno di pensione. Sono infatti molti i pensionati ad avere diritto ad una integrazione della propria pensione e forse nemmeno lo sanno.
Le integrazioni della pensione, come fare
Per poter ottenere le integrazioni di importo della pensione, occorre per prima cosa presentare domanda all’Inps. Ovviamente, i canali per richieste di questo genere sono sempre gli stessi e cioè tramite Patronato o tramite altre strutture autorizzate, o da soli, collegandosi al sito Inps e autenticandosi con il Pin dispositivo (da ottobre l’Inps non rilascia però nuovi Pin), con lo Spid, con la carta di identità elettronica o con la carta nazionale dei servizi.
Di integrazioni di pensione il nostro ordinamento ne prevede una moltitudine. E si tratta nella maggior parte die casi di integrazioni non automatiche, ma che il pensionato può opttenere dietro domanda. Maggiorazione sociale, integrazione al trattamento minimo della pensione, assegni familiari e quattordicesima sono tutte maggiorazioni di cui si sente spesso parlare, ma di cui molti ignorano la possibilità di poterle percepire.
Controllare il modello Obis/M della propria pensione
Il controllo preventivo della pensione è una cosa necessaria e per fare questo occorre munirsi del modello Obis/M, che altro non è che la busta paga del pensionato. Un modello dove vengono riportate tutte le voci che compongono la pensione di un contribuente, sia quelle attive che passive.
Da diversi anni l’Inps non manda più a casa annualmente questo modello e pertanto è interesse del pensionato recuperarlo o tramite le credenziali di accesso ai servizi telematici Inps di cui trattavamo in precedenza, o tramite il proprio Patronato.
Tramite il modello Obis/M si può verificare se nella pensione sono caricati eventuali assegni per trattamenti di famiglia, maggiorazioni sociali e integrazioni al trattamento minimo.
La richiesta all’Inps si chiama ricostituzione di pensione
Una cosa molto importante da chiarire è che molte delle prestazioni aggiuntive erogate a integrazione della pensione troppo bassa, sono collegate ai redditi del pensionato, ed in alcuni casi ai redditi del pensionato cumulati con quelli del coniuge. In base a questo, tutti i pensionati che non sono tenuti a presentare le dichiarazioni dei redditi con il 730 o con il modello Redditi Persone Fisiche, sono costretti a presentare all’Inps il Modello Red.
Con la presentazione di questo modello si permette all’Inps di calcolare l’esatto importo di pensione spettante e l’esatto importo delle somma e aggiuntive spettanti, come per esempio la quattordicesima mensilità. In linea di massima, nel momento in cui si ritiene di percepire una pensione troppo bassa, occorre presentare all’Inps la domanda di ricostituzione di pensione. Questa va fatta in genere quando intervengono variazioni di patrimonio o di reddito in un nucleo familiare o quando cambia qualcosa a livello di familiari a carico.
La ricostituzione è utile anche nel momento in cui un pensionato, dopo essere andato in pensione, continua a lavorare ed a versare contributi. In questi casi ogni tre o quattro anni è consigliabile chiedere all’Inps il ricalcolo della pensione proprio alla luce dei nuovi contributi versati e lo strumento utile è proprio la domanda di ricostituzione di pensione.
Infine, il controllo della pensione può essere utile anche a capire se si ha diritto alla pensione supplementare o al supplemento di pensione, che notoriamente riguarda pensionati che hanno contributi versati anche nella Gestione Separata o nell’Assicurazione Generale Obbligatoria.