Ed alla fine la legge di Bilancio ormai è pronta, con il Governo che ha posto il voto di fiducia alla Camera per poi mandare il testo, come si dice in questi casi, bloccato a Palazzo Madama e quindi in Senato. Il voto di fiducia di Montecitorio serve solo per congelare la manovra di Bilancio, e l’esito del voto tutto è tranne che incerto visti i numeri che ha la maggioranza del Governo. Nella manovra un importante pacchetto pensioni, anche se non è certo la tanto sognata riforma. Ma alcune novità comunque ci sono.
La nuova pensione con quota 103
Nel pacchetto pensioni della Legge di Bilancio la nuova pensione con la quota 103. Nulla di nuovo sul meccanismo, con le uscite aperte a tutti coloro che sommando la loro età e il loro totale contributi versati, arrivano alla giusta quota. Bisogna fare 103 partendo da due soglie minime fissate che sono l’età a 62 anni e i contributi versati a 41 anni. Resta anche il vincolo che era identico per le quote precedenti del divieto di cumulo con redditi da lavoro ad esclusione di quelli da lavoro autonomo occasionale fino a 5.000 euro annui.
Cosa non ci sarà nel 2023 per le pensioni e cosa è stato prorogato
Sparisce la quota 102, che già aveva sostituito la quota 100 dal primo gennaio 2022. Non potranno andare in pensione quanti compiono 64 anni di età nel 2023 con 38 anni di contributi. Per loro si apre alla pensione solo con i 41 anni previsti da quota 103. Sempre che non si rientri in qualche altra misura. Proroga della pensione a 63 anni prevista con l’Ape sociale. Serviranno sempre 30 anni a disoccupati, invalidi e caregivers e 32 o 36 anni per i lavori gravosi. Vincoli, limiti e penalizzazioni delle misura che per esempio è senza tredicesima, rimangono inalterati. Prorogata opzione donna, ma con i limiti già introdotti e di cui non è stato possibile fare a meno adesso. Potranno sfruttare la misura le lavoratrici con 60 anni di età e 35 anni di contributi versati. Se hanno avuto un figlio l’età scende a 59 anni, mentre se ne hanno avuti almeno 2 scende a 58 anni. E possono uscire solo le caregiver, le invalide, del disoccupate o le dipendenti di aziende in crisi.