Nel 2023 a 62 anni di età si potrà uscire come quotisti. Una possibilità in più dovuta al fatto che il sistema è stato dotato di una nuova misura. Un nuovo strumento che consente di andare in pensione proprio a 62 anni di età. Si tratta in pratica della stessa età che fino al 2021 bastava per accedere alla pensione con la quota 100. Ma cosa significa quota 103 e quali sono i requisiti utili e quali i limiti della misura? Questi sono un argomento da approfondire, anche perché ci saranno lavoratori che potranno ancora sfruttare le misure precedenti la quota 103.
La pensione con le quote, cosa è cambiato dal 2019 ad oggi
Il percorso delle pensioni per quotisti cioè pensioni che si c’entrano quando la somma algebrica di età e contributi raggiunge la quota prestabilita è nata con la quota 100 nel triennio 2019/2021. Durante quei tre anni infatti, i lavoratori hanno avuto la possibilità di andare in pensione con 62 anni di età. Lavoratori che avevano già completato anche i 38 anni di contributi versati. La misura era la pensione con quota 100, che è durata fino a 31 dicembre 2021.Dal primo gennaio successivo e quindi per tutto l’anno 2022 la possibilità di pensionamento è slittata di qualche anno perché fu introdotta quota 102. In pratica servivano per l’anno 2022, sempre 38 anni di contributi versati, ma anziché 62 anni di età, ne servivano 64.
Il 2023 e la pensione a 62 anni
Adesso la soglia è tornata indietro, almeno dal punto di vista anagrafico. Tutto è tornato ai 62 anni di età della quota 100. Ma non basteranno più i 38 anni di contributi che hanno rappresentato la soglia contributiva di quota 100 e quota 102 dal 2019 al 2022. Serviranno 41 anni di versamenti. La stessa carriera della quota 41 precoci che però è priva di collegamenti ai requisiti anagrafici. Quindi nel 2023 si potrà andare in pensione con la quota 103 una volta completati i 62 anni di età. E naturalmente, una volta completati i 41 anni di contributi. Ma chi ha completato entro il 31 dicembre 2021 sia i 62 anni di età che i 38 anni di contributi, ha un’altra possibilità. Nel 2023 potrà ancora sfruttare la quota 100 di cui ha cristallizzato il diritto. Stesso discorso per quanti entro il 31 dicembre 2022 hanno completato 38 anni di contributi e 64 anni di età. Lavoratori questi che potranno ancora scegliere la quota 102.