Andare in pensione a 55 anni è possibile ma solo per alcune categorie di lavoratori, ecco chi sono i lavoratori fortunati.
Pensione a 55 anni, di cosa si tratta?
Andare in pensione è l’obiettivo e il punto di traguardo di tutti i lavorati. Su questo tema si discute quasi ogni giorno e ci sono varie proposte. In attesa di una valida riforma delle pensioni, è possibile valutare la possibilità di andare in pensione a soli 55 anni di età.
Nell’ultimo periodo si è sentito molto parlare di quota 103, la misura di anticipo pensionistico in vigore e che permette di lasciare il lavoro con 62 anni di età e 41 anni di contributi, al fine di arrivare piano piano a quota 41 secca. Garantendo le uscite con 41 anni di versamenti a prescindere dall’età anagrafica entro la fine della legislatura, possibilmente tra il 2025 e il 2026.
Pensione a 55 anni, alcuni casi particolari
Andare in pensione a 55 anni è possibile, in casi particolari. Ad esempio l’unica opzione che la Quota 41 offre, è la possibilità di poter terminare il proprio corso lavorativo, avendo a disposizione 30 anni di contributi. Ma il richiedente deve dimostrare una grave condizione di invalidità, attraverso dei documenti regolarmente rilasciati dagli enti preposti.
La misura può essere applicata anche a chi ha iniziato a lavorare a 14 anni di età e in tutti questi anni ha versato regolarmente i contributi previdenziali INPS. Mentre nel caso di persone invalide, il periodo di contribuzione richiesto è di solo cinque anni.
Alcune precisazioni sulle donne
Possono andare in pensione a 55 anni anche le donne che hanno versato almeno 10 anni di contributi e possono dimostrare un’invalidità pari almeno all’80%. Si ricorda che la legge di bilancio ha prorogato per il 2023 l’opzione donna. La misura sperimentale che consente alle lavoratrici di ottenere un trattamento pensionistico con requisiti ridotti rispetto a quelli ordinari.
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