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Pensione 2024 a 60 anni, o dopo, ma ecco come potrebbe essere tra calcolo retributivo e calcolo contributivo della prestazione.

Pensione 2024 a 60 anni? ecco come potrebbe essere

Pensione 2024 a 60 anni, o dopo, ma ecco come potrebbe essere tra calcolo retributivo e calcolo contributivo della prestazione.

Andare in pensione a 62 anni oggi si può con la quota 103. La misura però nel 2024 sparirà dalla circolazione e non ci sarà più. Ma probabilmente verrà sostituita da una nuova misura, se non da una vera riforma delle pensioni. Con un passaggio che potrebbe essere fondamentale. Le nuove misure daranno calcolate con il sistema contributivo. Bisognerà vedere se utilizzato per sempre o solo per gli anni di pensionamento anticipato dei lavoratori.

Il sistema contributivo delle pensioni, di cosa si tratta?

Le pensioni fino al 1996 avevano nel metodo retributivo il meccanismo di calcolo principale. In pratica gli assegni pensionistici erano commisurati alle ultime retribuzioni avute. Poi, con la riforma Dini, ecco dentro il contributivo. Con le pensioni calcolate in base al montante dei contributi, Ogni mese di lavoro il lavoratore versa una quota di stipendio alla sua pensione futura. Una specie di accumulo, o salvadanaio, da aprire una volta raggiunta l’età di uscita o la misura prescelta per lasciare il lavoro. Le pensioni con il sistema contributivo sono notoriamente più basse di quelle con il sistema retributivo. E le riforma future delle pensioni vanno tutte nella medesima direzione, cioè di imporre il ricalcolo contributivo della prestazione, barattandolo con una uscita anticipata dal mondo del lavoro.

La pensione nel 2024, come funzionerebbe?

La riforma delle pensioni nel 2024 dovrebbe partire da quota 41 per tutti e forse da una misura flessibile.

Barattare l’anticipo di pensione con un calcolo meno vantaggioso della stessa serve a capire che il ricalcolo contributivo della pensione effettivamente è penalizzante. E le misure di queste ipotetiche riforme spingono nella direzione di imporre il calcolo contributivo anche a chi questo ricalcolo non dovrebbe subirlo. Perché hanno il diritto al calcolo misto, una parte col contributivo ed una parte con il retributivo. Ma si pensa a dare a questa penalizzazione una scadenza. Magari impostando l’obbligo di calcolo contributivo fino ai 67 anni della pensione di vecchiaia ordinaria. A partire dall’aver raggiunto questa età, si potrebbe ricalcolare l’intero assegno, con l’aggiunta della parte retributiva.