Quasi 500 euro in più di pensione da parte dell’Inps. Ma chi sono i pensionati che sono baciati dalla fortuna?
Quasi 500 euro in più, non solo rivalutazioni
Anche i pensionati sono alle prese con il caro energia, l’inflazione e la situazione generale. Ma arriva anche un breve aiuto da parte del Governo. E così a gennaio le pensioni saranno più alte con le rivalutazioni. Ma non sarà l’unico elemento che farà aumentare l’importo dell’assegno mensile.
In realtà già dagli ultimi mesi del 2022 i cedolini INPS avevano beneficiato degli aumenti per conto della rivalutazione monetaria. Ma la partire da gennaio 2023 la perequazione è diventata ufficiale. Pertanto, i percettori degli assegni previdenziali potranno godere di questo beneficio.
Quasi 500 euro in più, ma in tutto l’anno
A conti fatti l’aumento dovrebbe essere pari a 498 euro in più sulla pensione, ma nell’arco dell’anno. L’incremento mensile è pari a 38,25 euro che moltiplicato per tredici mensilità, si traduce in un aumento di 497,25 euro.
Già a partire dalla fine del mese di gennaio, l’aumento sarà visibile nel cedolino della pensione. Per questo si consiglia ad accedere al sito dell’Inps e verificare la propria documentazione.
Il cedolino della pensione, accessibile tramite servizio online, consente ai pensionati di verificare l’importo erogato ogni mese dall’Inps e di conoscere le ragione di cui tale importo può variare. Pertanto i cedolini della pensione di gennaio 2023 sono già disponibili, ma le variazioni delle rivalutazioni monetarie a partire da febbraio.
L’importo è uguale per tutti?
La risposta è No. Infatti la rivalutazione monetaria sarà prevista per le pensioni fino a 2100 euro. La perequazione sarà dell’85% per gli assegni previdenziali fino a 2626 euro. Ma il tasso scende al crescere dell’importo dell’assegno pensionistico:
- con un importo massimo di 2100 euro (circa il 100%);
- fino a 2620 euro (circa 85%);
- fino a 3150 euro (circa 53%);
- ed ancora da 6 a 8 volte il minimo, 4200 euro (47%);
- da 8 a 10 volte, con minimo 5250 euro (37%);
- oltre 10 volte il minimo da 5250 euro (32%)