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indennità di accompagnamento

Indennità di accompagnamento da 520 euro per invalidi, eco come fare domanda

Nel nostro ordinamento esiste una particolare misura destinata ad invalidi civili al 100%. Si tratta dell’indennità di accompagnamento, misura che è destinata a persone non propriamente autosufficienti. Ma come si fa ad ottenere l’indennità e cosa bisogna sapere? Ecco una guida dettagliata alla misura.

Indennità di accompagnamento, cos’è

L’indennità di accompagnamento è una prestazione economica che viene erogata agli invalidi civili totali. Infatti la disabilità deve essere pari al 100% e oltretutto, occorre che il disabile venga trovato dalle competenti commissioni accertatrici delle Asl, con gravi difficoltà a compiere gli atti normali della vita e con gravi problemi alla deambulazione autonoma. Come dicevamo, l’organo accertatore è la competente Commissione Medica per le Invalidità Civili delle Aziende Sanitarie Locali.

Alcune particolarità della misura

L’indennità viene erogata dietro domanda da parte degli interessati, cioè di chi è invalido civile totale. La misura fa parte fissa del pacchetto di misure che il nostro ordinamento prevede perché si tratta di misura strutturale.

La misura ha un importo fisso, indipendente da situazioni contingenti come possono essere quelle reddituali. L’importo erogato come indennità di accompagnamento, non è tassabile, non è pignorabile, non è una prestazione  previdenziale (è scollegata da requisiti contributivi), non è reversibile a causa di morte del beneficiario e ha un importo collegato annualmente al meccanismo della rivalutazione in base al tasso di inflazione che ogni anno viene stilato dall’Istituto Nazionale di Statistica (Istat).

Indennità di accompagnamento, come funziona

L’indennità di accompagnamento è una misura che si rivolge a disabili davvero gravi ed in condizioni tali da avere bisogno di accompagnamento per l’appunto.

Oggi la misura è più facilmente accessibile per via di una modifica in vigore dal 2019 che ha prodotto una procedura di richiesta semplificata.

L’indennità di accompagnamento è una prestazione economica pagata mensilmente ai beneficiari per il tramite dellp’Inps. I beneficiari sono gli individui che hanno menomazioni sia fisiche che psichiche che hanno difficoltà a svolgere le consuete azioni della quotidianità. Si chiama accompagnamento perché in linea di massima la misura serve per dare sostegno a un individuo che ha bisogno ogni giorno di un accompagnatore.

Indennità di accompagnamento, come fare domanda

La domanda va presentata all’Inps, allegando il certificato medico che il proprio medico di base rilascia e invia telematicamente nel sistema. In pratica, per presentare istanza occorre farsi rilasciare il certificato medico con la copia di avvenuta trasmissione telematica ad opera del proprio medico di base. Una volta avuta la copia, bisogna andare al Patronato, per completare la procedura di richiesta all’Inps. Al Patronato occorre presentare, oltre al certificato medico anche il proprio documento di identità in corso di validità. Occorre presentare pure il codice Iban del proprio conto corrente. Alternative al Patronato sono le associazioni di categoria come ANMIC, ENS, UIC e ANFASS.

Indennità accompagnamento a chi si rivolge?

Come detto, il disabile per poter ottenere l’accompagnamento deve essere invalido al 100%. Ma bisogna rispettare altre condizioni. Infatti la misura si rivolge a:

  • Cittadini italiani;
  • Cittadini stranieri comunitari iscritti all’anagrafe del comune di residenza in territorio italiano;
  • Cittadino straniero extracomunitario in possesso del permesso di soggiorno di almeno un anno e iscritti all’anagrafe di  residenza in Italia;
  • Cittadini che hanno la residenza stabile e abituale in Italia.

L’accompagnamento è appannaggio di persone di qualsiasi età, e occorre sottolineare che se il beneficiario è minorenne, al compimento della maggiore età, viene automaticamente riconosciuta la pensione di inabilità riservata ai maggiorenni totalmente inabili. Per il 2020 l’indennità di accompagnamento è pari a 520,29 euro al mese per 12 mensilità (la misura non prevede tredicesima). Nel 2021 è ipotizzabile un aumento di questo importo, per via di ciò che dicevamo prima e per l’adeguamento della prestazione al tasso di inflazione Istat.

Indennità di accompagnamento, fiscalità e incompatibilità

L’indennità di accompagnamento non va indicata nelle dichiarazioni dei redditi. Infatti si tratta di una prestazione assistenziale su cui non grava l’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche.

La misura è distaccata da età e requisiti reddituali, e quindi può essere ottenuta anche se ci sono redditi da lavoro dipendente e autonomo. La misura risulta essere quindi compatibile e perfettamente cumulabile con la pensione di inabilità e con qualsiasi altra prestazione. Le uniche cause di incompatibilità sono quelle con prestazioni per natura e meccanismo di assegnazione, simili alla indennità di accompagnamento.

Procedura snella per le richieste di accompagnamento over 65

Una novità introdotta dal primo gennaio 2019 ha decretato una semplificazione delle modalità di accesso alla prestazione assistenziale dell’indennità di accompagnamento per i cittadini non più in età lavorativa. Semplificazione delle procedure quindi per chi ha almeno 65 anni di età.

Per questi soggetti, naturalmente invalidi come previsto dalla misura, si può anticipare al momento della presentazione della domanda di invalidità civile le informazioni di natura socio-economica contenute nel modello AP70. Questo modello prima dell’entrata in vigore di queste novità, andava prodotto solo al termine dell’esito positivo della fase sanitaria.

Il modello AP70 è quel modello con cui il richiedente l’indennità di accompagnamento, segnala all’Inps eventuali ricoveri in strutture per invalidi. Tali ricoveri sono un fattore che non da diritto alla corresponsione dell’indennità, perché decade la necessità di assistenza dell’invalido, dal momento che la riceve nella struttura dove è ricoverato. Sempre il modello AP70 è quello utile per esempio, a stabilire la delega alla riscossione verso altri soggetti diversi dal titolare dell’indennità di accompagnamento o a stabilire eventuali deleghe ad associazioni per invalidi.