In Italia l’età media della popolazione continua a salire. La speranza di vita si attesta attorno agli 83 anni, merito sicuramente del clima mite, della dieta mediterranea e soprattutto dei progressi compiuti nella medicina. Questa statistica risulta superiore rispetto ad altri Paesi evoluti quali gli Stati Uniti, la Cina e la Germania.
Tuttavia, invecchiare comporta anche dover fronteggiare nuove necessità, che spesso implicano un onere elevato. Il più delle volte le pensioni ricevute sono insufficienti per garantire agli anziani i servizi di cui hanno bisogno. Ecco come ridurre le tasse sulla pensione.
Ridurre tasse pensione: detrazioni e deduzioni
Uno dei costi più rilevanti affrontati da una persona anziana è quello della casa di riposo o della badante. Anche nel 2020, possono essere detratte dai tributi da corrispondere allo Stato, previa certificazione. Il medico curante avrà il compito di accertare la necessità di un aiuto per compiere gli atti di vita quotidiana.
Stando alla normativa attualmente in vigore, sono detraibili per il 19% dall’Irpef gli esborsi per gli addetti all’assistenza personale. La somma viene misurata sullo stipendio del soggetto assunto, per un importo massimo di 2.100 euro l’anno. L’agevolazione spetta qualora il reddito tottale del datore di lavoro sia pari o inferiore a 40 mila euro. Ha diritto a trarne giovamento sia colui che gode direttamente dell’assistenza sia i familiari, pure nel caso in cui l’assistito non sia fiscalmente a carico.
La detrazione è, a sua volta, riconosciuta se le prestazioni sono rese da una casa di riposo, di cura o da una cooperativa. Analogamente, è applicabile laddove sia un’agenzia interinale ad occuparsi di reperire la persona, a gestire l’assunzione e le pratiche burocratiche.
I contributi massimi
Inoltre, il legislatore permette di portare i contributi previdenziali e assistenziali obbligatori in deduzione dal reddito imponibile. Ovvero, l’importo complessivo dei contributi versati per gli addetti ai servizi familiari nell’anno dell’imposta di riferimento. Tali contributi sono deducibili fino all’ammontare massimo di 1.549,37 euro.