Al contrario di quanto si vociferava fino poc’anzi, l’Ape Sociale 2021 non subirà variazioni. L’esecutivo, infatti, ha eliminato la norma contenuta nelle prime bozze con la quale la platea dei beneficiari dell’anticipo pensionistico avrebbe compreso una nuova categoria di disoccupati il prossimo anno, con l’approvazione del disegno di legge di Bilancio.
Mentre scriviamo, esclusivamente i disoccupati che hanno perso il diritto all’indennità di disoccupazione NASpI possono accedere all’anticipo pensionistico. Si credeva però che la Legge di Bilancio 2021 avrebbe esteso pure ai disoccupati senza NASpI la possibilità di accedere all’Ape Sociale, purché soddisfacessero gli altri requisiti, sia contributivi che anagrafici.
Ape Sociale: il Governo si tira indietro
D’altra parte il Governo pone l’attenzione da mesi sulla necessità di riconoscere alcune categorie meritevoli di tutela, quali appunto i disoccupati, una maggiore flessibilità. Eppure, non ci sono al momento le condizioni per dare seguito ai buoni propositi. Con l’approvazione del disegno di legge scompare la parte con cui sarebbe stata ampliata la platea dei beneficiari dell’Ape Sociale.
Con la manovra finanziaria, il Governo conferma l’anticipo pensionistico per 12 mesi ulteriori, consentendo a certe categorie di persone di uscire dal mondo del lavoro, percependo fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione, all’età di 63 anni, un’indennità sostitutiva.
Anche per il prossimo anno tra le categorie contemplate figurano i disoccupati, a patto che soddisfino precise condizioni, quali:
- possesso di un’anzianità contributiva pari almeno a 30 anni;
- stato di disoccupazione dipeso da scadenza di un contratto a termine, risoluzione consensuale nell’ambito della procedura della conciliazione obbligatoria, licenziamento o dimissioni per giusta causa;
- aver concluso il godimento dell’intera prestazione di disoccupazione spettante da almeno 3 mesi. Se non è maturato il diritto all’indennità NASpI non è neppure possibile accedere all’Ape Sociale;
- aver avuto periodi di lavoro dipendente per almeno 18 mesi nei tre anni precedenti.
Insomma, oggi scopriamo che il vincolo di aver maturato i requisiti per ricevere la NASpI rimane dov’è. Scomparsa la norma che avrebbe permesso di accedere all’Ape Sociale anche ai lavoratori dipendenti privi dei requisiti assicurativi e contributivi. Un impegno annunciato nella stessa relazione illustrativa allegata all’ultima bozza, ma scomparsa nel testo definitivo. Resta da scoprire se un passo in tal senso verrà fatto alla Camera, oppure se le categorie che hanno la possibilità di accedere all’Ape Sociale resteranno immutate anche nel 2021.
Platee beneficiarie
Salvo modifiche in corso di esame parlamentare, le platee beneficiarie dell’Ape Sociale restano le stesse nel 2021. Oltre ai disoccupati, sono protetti pure:
- lavoratori gravosi che abbiano assolto a tale attività per almeno 6 anni negli ultimi 7 oppure per almeno 7 anni negli ultimi 10. L’anzianità contributiva richiesta è pari o superiore a 36 anni;
- invalidi civili con un grado pari o superiore al 74 per cento con un minimo di 30 anni di contribuzione;
- caregivers che assistono il coniuge, o un parente di 1° grado convivente portatore di handicap grave, da almeno 6 mesi. Qualora il coniuge o i genitori della persona affetta da disabilità grave abbiano compiuto i 70 anni di età oppure abbiano patologie invalidanti a loro volta o siano mancanti o deceduti, sono inclusi anche coloro che assistono un parente o un affine di 2° grado convivente. L’anzianità contributiva deve essere come minimo di 30 anni.
Il requisito contributivo per le donne è ridotto di 12 mesi per ciascun figlio, nel limite massimo, tuttavia, di 2 anni.