Si parte con la possibilità per i lavoratori pubblici di poter richiedere l’anticipo del Tfs senza dover per forza attendere i tempi previsti per la liquidazione , che in alcuni casi possono essere lunghi. Un anticipo che tira dentro come previsto, gli istituti di credito, istituti designati a concedere materialmente gli anticipi.
L’Inps al riguardo ha emanato due circolari ed un messaggio ufficiale, tutti messi sul sito dell’Istituto ed esplicativi per ciò che concerne l’anticipo fino a 45mila euro. Vediamo nel dettaglio tutto ciò che occorre sapere su questo particolare e tanto atteso provvedimento.
Anticipo Tfs, domanda di certificazione necessaria
L’anticipo del Trattamento di fine rapporto e del Trattamento di fine servizio per i lavoratori statali potrà essere assegnato solo dietro domanda da parte degli interessati. Per poter ottenere il beneficio dell’anticipo, serve necessariamente che l’interessato ottenga la certificazione del diritto che in genere viene rilasciata entro 3 mesi dalle richieste.
Una volta che il lavoratore pubblico avrà ottenuto questa certificazione potrà presentare la richiesta di anticipo come sempre in modalità telematica, tramite le credenziali di accesso ai servizi digitali delle pubbliche amministrazioni o tramite i Patronati. Sul sito “lavoropubblico.gov.it/anticipo-tfs-tfr” ci sono tutte le banche e gli istituti di credito che hanno aderito all’operazione.
Le circolari dell’Inps, platea beneficiari e requisiti per l’anticipo
A ottobre il Cda dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale italiano ha trovato l’intesa con la quale si è deciso di conferire all’Istituto stesso la gestione del fondo per l’anticipo del Tfs. E con il messaggio 4315 e poi con le circolari 130 e 131, l’Istituto ha reso note tutte le cose da sapere per questo importante provvedimento.
L’anticipo dei due trattamenti di fine servizio e rapporto possono arrivare massimo a 45.000 euro. L’anticipo è ammissibile per chi usa la pensione di vecchiaia, quella anticipata o la quota 100 per accedere alla propria quiescenza. Per contro l’anticipo non è ammissibile per chi sceglie una delle altre misure previdenziali previste dal nostro ordinamento, come per esempio Opzione Donna.
Su quota 100 si registra il vantaggio massimo offerto dall’anticipazione delle cosiddette buonuscite. Infatti in linea di massima il Tfs o il Tfr dopo il pensionamento, vengono liquidati in una media compresa tra uno e due anni, mentre per la quota 100 l’attesa è per così dire, biblica, arrivando fino a 7 anni. Per questo l’anticipo è piuttosto appetibile per chi va in pensione con la quota 100.