Le pensioni italiane stanno subendo consistenti modifiche. L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (Inps) prevede aumenti e incentivi nei mesi di novembre e dicembre. Tutto bene, se solo fosse chiaro a chi spettino le misure stanziate.
L’Istituto conferma anche per il mese di dicembre del 2020 l’erogazione di 154,94 euro per determinate fasce di contribuenti. Ma pure gli esclusi hanno diritto a richiedere la ricostruzione della relativa posizione.
Pensioni: le condizioni per l’aumento di 155 euro
Alcuni pensionati potrebbero notare a dicembre un aumento. Stando a ciò che la legge finanziaria ha stabilito nel 2001, esso è riconosciuto, a titolo di importo aggiuntivo, purché siano accettate determinate condizioni. In particolare dei limiti di reddito vanno obbligatoriamente rispettati, così come l’importo minimo. Della somma ulteriore attribuita se ne occupa direttamente l’Inps, eccetto i trattamenti assistenziali.
Ad esempio, la somma non spetta a chi percepisce assegni e pensioni sociali, ai detentori di invalidità civile. Lo stesso vale per ciò che concerne le pensioni dei manager aziendali, degli enti creditizi e ciascuna misura non abbia stretto carattere pensionistico.
Per usufruire dell’incremento stabilito nell’ultimo mese dell’anno, l’importo pensioni non deve andare oltre alla soglia massima di 6.850,85 euro. Per i soggetti in questione si passerà a calcolare la somma sulla base dei redditi comprensivi quelli del coniuge convivente.
In sostanza, risultano beneficiari tutti i percettori di pensioni minime a cui va sommato pure il reddito del coniuge. L’aiuto economico si aggiunge alla tredicesima normalmente prevista per i pensionati Inps. Nel caso in cui la pensione sia uguale o inferiore a 6.695,91 euro viene riconosciuto l’importo di 155 euro, a condizione che vengano rispettati pure i requisiti reddituali. Mentre per importi annui compresi tra i 6.695,91 e 6.850,85 euro al beneficiario sarà versata la differenza tra 6.850,85 euro e il corrispettivo delle pensioni.
Conta anche il reddito del coniuge
Un altro requisito da rispettare è quello del reddito a cui partecipa pure quello del coniuge. I redditi personali del soggetto non devono andare oltre i 10.048,87 euro annui. Se costui risulta coniugato si andranno a sommare pure i redditi del convivente e il tetto massimo per aver diritto al sostegno economico di 20.087,73 euro annui.
Anche in tal caso il reddito del singolo pensionato deve rientrare nei 10.048,87 euro l’anno. La legge n. 388 del 2000 stabilisce che l’erogazione del bonus avvenga in modalità automatica a chi ne ha diritto. Non saranno calcolate le aliquote Irpef o altre forme di contributi assistenziali o previdenziali. Si parla di netto e ciò non sarà accumulato con altre forme di reddito.