Il governo è alla ricerca di una soluzione per facilitare i cittadini nel dotarsi di identità digitale. Da diversi anni molte Pubbliche Amministrazioni hanno aperto le porte ad una serie di servizi digitali per agevolare i cittadini e sostituire i servizi allo sportello. La semplificazione è alla base di questa virata verso la digitalizzazione che negli anni è diventata sempre più profonda: domande solo telematiche, certificazioni da ottenere sempre on line. Ormai senza l’identità digitale, il contribuente è sempre limitato nel fare operazioni.
E così partendo da codici PIN e credenziali singole per ogni Pubblica Amministrazione, si è arrivati a quelle generiche, con lo SPID, la CIE o la CNS. Ma adesso è in arrivo un nuovo cambiamento. Un progetto, infatti, sembra in procinto di essere messo in atto. L’attuale governo si sta orientando verso l’Identità Digitale Nazionale, che unifichi in un’unica credenziali quelle che attualmente sono il Sistema Pubblico di Identità Digitale e la Carta di Identità Elettronica.
Dallo SPID alle credenziali uniche
Unificare le credenziali di accesso ai servizi digitali delle PA per arrivare alle credenziali uniche europee. L’Italia con il dipartimento dell’Innovazione ha un progetto che mira a fondere SPID e CIE. Oggi infatti la stragrande maggioranza dei contribuenti italiani ha una delle due vie attive per poter accedere ai servizi digitali della PA. Presentare una dichiarazione di successione, ottenere l’ISEE, presentare il modello 730, chiedere un cambio di residenza. Sono solo alcuni esempi di cosa un contribuente grazie alle credenziali può fare comodamente da casa. Senza code agli sportelli o appuntamenti.
Il progetto Identità digitale nazionale
Il progetto ha già un nome proprio: Identità Digitale Nazionale. Una novità che arriva proprio nel momento in cui ci sono da rinnovare le convenzioni con i provider SPID, scadute lo scorso 2022. L’accordo per un rinnovo delle convenzioni pare non sia stato ancora trovato, anche perché in questo clima di incertezza sul futuro dello SPID non è certo facile trovare un’intesa.
Il governo pare sia intenzionato a verificare la possibilità di puntare dritto sulla CIE, cioè su quella carta di identità elettronica che grazie al PIN si tramuta in strumento di accesso ai servizi digitali pubblici. E sembra che la nuova Identità Digitale Nazionale, con una unica applicazione, possa partire proprio dalla CIE, in modo tale da non essere un doppione di quella che stanno per varare a Bruxelles.