Con 7 miliardi di euro di dotazione il governo ha deciso di portare a regime il taglio del cuneo fiscale introdotto già dallo scorso mese di luglio. Ai soldi già messi a bilancio con la manovra se ne aggiungono altri, con 1,8 miliardi di surplus in manovra. Evidentemente una misura su cui il governo punta fortemente. Nel 2021 quindi, addio definitivo al Bonus Renzi da 80 euro e dentro questo taglio del costo del lavoro, che vale fino a 100 euro in più.
Stipendio 2021 più corposo quindi per molti lavoratori dipendenti che di fatto potranno guadagnare mensilmente qualcosa in più. Ma come funzionerà nel 2021 questo strumento e quali sono esattamente i lavoratori interessati? In questo articolo approfondiamo meglio il taglio del cuneo fiscale e cosa effettivamente significherà per molti lavoratori dipendenti.
Taglio cuneo fiscale, a chi è destinato?
In base alla bozza della legge di Bilancio 2020, che a dicembre deve essere approvata, nel 2021 diventa strutturale il taglio del cuneo fiscale. Il taglio del costo del lavoro con soldi in più per i lavoratori dipendenti così entrerà a regime dopo i primi mesi di sperimentazione di questa seconda parte del 2020.
Con il taglio del cuneo fiscale va in soffitta definitivamente il bonus Irpef da 80 euro, il cosiddetto Bonus Renzi. Il taglio del cuneo fiscale riguarda la stragrande maggioranza dei lavoratori dipendenti con il benefit maggiore che viene introdotto per i lavoratori che hanno redditi fino a 28.000 euro.
Una soglia più alta rispetto ai 26.600 euro che era il tetto massimo per fruire del Bonus Renzi (fino a 24.600 euro in misura intera) e soprattutto, senza la soglia minima che escludeva di fatto molti lavoratori incapienti dal beneficio (niente Bonus Renzi per lavoratori con redditi sotto gli 8.174 euro).
I 7 miliardi di dotazione dimostrano la grande portata di questa misura che dal 2021 dovrebbe diventare stabile.
Taglio del cuneo fiscale, come funzionerà nel 2021?
Il taglio del cuneo fiscale, cioè il taglio del costo del lavoro (per cuneo fiscale si intende la differenza tra lordo e netto dello stipendio di un lavoratore) non sarà per tutti i lavoratori e nemmeno in misura uguale per tutti i lavoratori a cui è destinato. Ciò che conta è soprattutto il reddito del lavoratore.
Il taglio del cuneo fiscale prevede un benefit fino a 100 euro in busta paga per i lavoratori. Già da luglio il vantaggio per molti lavoratori è stato evidente e lo sarà di più nel 2021, con l’aumento dello stipendio relativo alla riduzione del costo del lavoro per il datore di lavoro che diventa definitivo.
Gli importi per i lavoratori cambiano in base ai redditi di ciascun lavoratore e l’erogazione del bonus è basato in maniera differente su tre fasce di lavoratori, anche in questo caso in base al reddito.
Più alto è il reddito minore il vantaggio in termini di taglio del cune fiscale. Per redditi fino a 28.000 euro il taglio del cuneo fiscale è pari a 100 euro. Per redditi superiori a 28.000 euro e fino a 35.000, il beneficio scende ad 80 euro al mese. Per redditi sopra 35.000 e fino a 40.000 invece è ancora a scalare, da 80 a zero euro. Queste le tre fasce di cui parlavamo in precedenza. La prima fascia e solo per i lavoratori che vi rientrano, prevede il credito Irpef in busta paga. Per le altre due fasce, quelle per i redditi più alti invece l’erogazione del beneficio è tramite detrazione fiscale.
Le modalità di erogazione del bonus per la fascia di lavoratori che percepiscono 100 euro, è con aumento direttamente con la busta paga, sempre che ci sia un datore di lavoro che funge da sostituto di imposta. In alternativa occorre fare tutto con la dichiarazione dei redditi
Taglio cuneo fiscale, la platea dei beneficiari
Ricapitolando, possono beneficiare del taglio del cuneo fiscale quasi tutti i lavoratori dipendenti, ma non solo. Nello specifico chi ci guadagna da questa grande novità sono:
- Titolari di redditi da lavoro dipendente;
- Soggetto con compensi percepiti dai lavoratori soci delle cooperative;
- Soggetti con indennità e compensi percepiti a carico di terzi;
- Soggetti beneficiari di Borse di studio o qualsiasi emolumento ai fini di studio o di addestramento professionale;
- Soggetti con redditi derivanti da Co.co.co;
- Soggetto con stipendio da sacerdote;
- Pensionati;
- Soggetti che percepiscono compensi per lavori socialmente utili;
- Soggetti in Naspi;
- Soggetti in Dis-Coll
- Titolari di trattamenti di disoccupazione agricola;
- Titolari di assegni integrativi dei Fondi di solidarietà;
- Titolari di assegno integrativo dal Fondo del Credito Cooperativo;
- Beneficiari di somme a titolo di credito da lavoro a carico del Fondo di garanzia Inps;
- Beneficiari di indennità di maternità per congedo obbligatorio (madre o padre);
- Beneficiari del congedo parentale;
- Beneficiari delle indennità di tirocinio;
- Soggetti in congedo straordinario;
- Indennità per i lavori socialmente utili;
- Soggetti beneficiari della cassa integrazione ordinaria;
- Beneficiari della cassa itegrazione in deroga;
- Beneficiari della cassa integrazione straordinaria;
- Titolari di assegno ordinario e di solidarietà;
- Titolari di assegno di ricollocazione;
- Titolari di assegno di malattia.