L’anno 2023 è molto atteso nel mondo scuola e potrebbe portare interessanti novità per quel che riguarda l’organizzazione di nuovi concorsi.
Questi concorsi potrebbero arrivare soltanto dopo lo sblocco della situazione relativa ai decreti attuativi che attengono la riforma del reclutamento docenti. Essa, come noto, prevede anche dei pecorsi universitari da 60 cfu. Decreti attuativi fermi a prima dell’estate e poi mai aggiornati anche a causa del cambio di Governo avvenuto qualche settimana addietro.
A parte questo, nella scuola però c’è fermento perchè nell’anno 2023 potrebbero essere banditi addirittura due nuovi bandi. Un concorso dovrebbe essere riservato a tutti i candidati in possesso dei requisiti, l’altro per chi avrà già ottenuto i 30 Crediti Formativi Universitari previsti dalla riforma dell’Ex Ministro dell’Istruzione, Bianchi che era succeduto alla Azzolina. La speranza è che i concorsi abbiano delle modalità più apprezzate delle ultime dell’ordinario (a risposta chiusa con 5 opzioni) che hanno provocato un maremoto di bocciati. In alcune regioni i promossi per diverse classi di concorso non hanno superato il 5%, segno evidente che questa modalità di somministrazione delle prove va riconsiderata.
La promessa: 70 mila assunzioni a scuola entro il 2024
Le incertezze sull’accesso ai percorsi da 60 crediti sono tante. La più grande riguarda l’eventuale presenza del numero chiuso per l’accesso ai master da 60 crediti. Tanti dubbi (e curiosità) anche relativi al costo degli stessi master, che in ogni caso dovrebbe essere calmierato, fino ai contenuti dei corsi stessi organizzati dalle università. Il Governo comunque dovrebbe prevedere circa 70 mila assunzioni entro il 2024 o al massimo il 2025, in caso di concessione di una proroga.
Dopo gli aumenti, torna il confronto con i sindacati
Sicuramente nelle prossime settimane tornerá il confronto tra Governo e sindacati che nel mese scorso hanno raggiunto un accordo sull’aumento dello stipendio. Questa volta gli incontri riguarderanno appunto concorsi, costi e idee organizzative sui master di 60 cfu, eccetera.
L’aumento dello stipendio ha fatto intendere che è iniziato un rapporto proficuo tra Governo e sindacati anche se ovviamente non sono mancate le polemiche per gli aumenti di stipendio risicati e per il saldo degli arretrati che ha fatto arrivare sui conti correnti del personale scolastico cifre inferiori alle aspettative iniziali. Dalla ripresa ufficiale delle attività dopo le festività natalizie (prevista per lunedì 9 gennaio), riprenderà il confronto serrato tra le parti che dovrà portare a risposte concrete e in tempi brevi. Djzj ciao