Il salario minimo divide il nostro Parlamento, ma cos’è e a cosa serve? I favorevoli ed i contrari a questa nuova misura.
Salario minimo, lo richiede anche l’Unione Europea
Uno dei temi caldi nel nostro Paese è quello del salario minimo. Con queste due parole “salario minimo” si intende la più bassa retribuzione o paga oraria, mensile o giornaliera che i datori di lavoro devono, per legge, corrispondere ai propri lavoratori dipendenti. E’ la legge stessa che stabilisce il costo del lavoro e quanto deve essere pagato ogni singolo lavoratore in base alla prestazione svolta.
Sono molti i paesi europei che hanno applicato questa regola. Il salario minimo più alto è in Lussemburgo, dove non può scendere al di sotto dei 2.256,27 euro al mese. A seguire, ci sono Paesi come l’Irlanda, i Paesi Bassi, il Belgio, la Germania, la Francia e la Spagna, che hanno fissato soglie leggermente più basse ma comunque superiori ai 1.000 euro di stipendio.
Qual’è la situazione in Italia?
L’Unione europea ha comunque lasciato liberi i singoli Stati di decidere se applicare o meno il salario minino in Italia. Quindi nessuna costrizione della Commissione europea. Ogni paese può stabilire il livello di povertà. Pertanto nel nostro Parlamento il tema ha creato non pochi dissapori.
Da una parte c’è la neoeletta segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, sostenitrice del salario minimo. Secondo cui una scelta di questo tipo garantirebbe ai lavoratori un minimo sul valore dello stipendio. E questa sarebbe la soluzione allo sfruttamento dei lavoratori, anche per casi di necessità.
Dall’altra parte c’è la premier, Giorgia Meloni, che teme che il salario minimo, potrebbe spingere le imprese ad abbassare gli stipendi e livellarsi verso il minimo, sfavorendo i lavoratori. Mentre il Governo preferirebbe migliorare ed estendere la contrattazione collettiva anche alle categorie in cui non è presente. Una cosa è cerca occorre dare a tutti i lavoratori un pagamento idoneo alle mansioni svolte, che non leda la dignità e che possa essere sufficiente a garantire un buon livello di vita per se e la propria famiglia.
