La pensione anticipata è lo strumento strutturale che l’Inps mette a disposizione dei lavoratori che hanno carriere costellate dal fattore della continuità. Parliamo dell’unica misura di pensionamento strutturale e aperta alla generalità dei lavoratori, che consente il pensionamento senza limiti di età.
Una rarità nel nostro sistema, che prevede per la maggior parte delle misure, il raggiungimento di una determinata età pensionabile insieme ad una altrettanto determinata soglia di contributi versati. Per poter centrare la pensione anticipata comunque, restano da rispettare determinate e circoscritte condizioni, anche nel 2021, dove tra l’altro i requisiti sono rimasti identici a quelli di quest’anno.
Pensione anticipata 2021, quali i requisiti?
Per tutto il 2021 e fino al 31 dicembre 2026 la pensione anticipata avrà i medesimi requisiti validi anche oggi. Innanzi tutto occorre dire che parliamo dello strumento previdenziale distaccato dai limiti di età e che una volta si chiamava pensione di anzianità.
Fu la riforma Fornero, che tra i tanti provvedimenti, cancellò dal nostro ordinamento la pensione di anzianità sostituendola con la pensione anticipata.
Il fatto che fino al 31 dicembre 2026 i requisiti resteranno per questa tipologia di prestazione resteranno invariati, fu deciso dal decreto 4/2019. Con quel decreto si determinò il congelamento del requisito contributivo utile. Saltò così l’incremento di 5 mesi che proprio dal 2019 era previsto.
Infatti i requisiti per il pensionamento vengono adeguati ogni due anni in base alla variazione delle aspettative di vita degli italiani. Ed anche questo adeguamento biennale alla vita media degli italiani, fu stabilito dalla Legge Fornero.
L’allora governo Conte uno, quello con la maggioranza Lega-M5S nel decretone che varò quota 100 e reddito di cittadinanza, introdusse questo blocco. L’articolo 17 del decreto 4 del 2019 ha di fatto bloccato l’uscita con le pensioni anticipate a 41 anni e 10 mesi di contributi versati per le donne e 42 anni e 10 mesi di contributi versati per gli uomini. Il prossimo adeguamento dei requisiti di accesso a questa tipologia di prestazione, aspettando novità da una probabile nuova riforma, scatterà solo dal 1° gennaio 2027.
Pensioni anticipate, la contribuzione utile
Anche nel 2021 quindi per poter accedere alla pensione anticipata occorrerà raggiungere le soglie prima citate. Anni di contributi a qualsiasi titolo versati quindi, come prevede la legge. Al riguardo però occorre precisare che ci sono alcuni vincoli a questa particolare definizione normativa.
Ricapitolando, la pensione anticipata si percepisce indipendentemente dall’età anagrafica, rispettando le seguenti condizioni:
- Per gli uomini l’aver maturato 42 anni e 10 mesi di contribuzione;
- Per le donne l’aver maturato 41 anni e 10 mesi di contribuzione.
Di questi anni di contribuzione, per i quali sono utili tutti i contributi, a qualsiasi titolo versati, e quindi, quelli effettivi da lavoro, i volontari, i figurativi, quelli da riscatto, da ricongiunzione e così via, c’è un limite.
A prescindere dal genere del richiedente, per poter accedere alla pensione anticipata occorre utilizzare al massimo cinque anni della contribuzione accreditata figurativamente dall’Inps. In pratica, i contributi da disoccupazione, malattia, servizio militare e così via, possono essere massimo 5 anni.
Tutti i contributi ulteriori ai 5 anni, se figurativi, non potranno essere utilizzati e quindi occorrerà arrivare a 42,10 o 41,10 anni di versamenti, attraverso altre vie.
Pensione anticipata e finestre mobili
Sempre il decretone che ha congelato il blocco dell’adeguamento della misura, ai dati Istat sulla stima di vita della popolazione, ha introdotto per questa misura anche il sistema delle finestre mobili.
In altri termini, se da un lato hanno evitato i 5 mesi di aumento dei requisiti, dall’altro hanno posticipato la decorrenza della pensione. Per le pensioni anticipate la decorrenza non è più come in passato, dal primo giorno del mese successivo a quello in cui si centrano i requisiti per la pensione, ma dopo 3 mesi da tale data. Infatti è in vigore, e lo sarà anche per gli anni futuri, la finestra di 3 mesi per poter incassare il primo rateo di pensione spettante per questi pensionati.