Per via dell’emergenza Covid e della crisi economica collegata alla pandemia, sono diventati innumerevoli i bonus e gli indennizzi a favore delle famiglie in gravi condizioni economiche. Bonus che si vanno ad affiancare a tutti gli altri già presenti nel nostro ordinamento, dal reddito di cittadinanza al bonus bebè, dall’assegno terzo figlio agli sconti sulle bollette energetiche.
Il minimo comune denominatore di tutti questi benefit per le famiglie è l’Isee, acronimo di “Indicatore della Situazione Economica Equivalente”. Per avere accesso a una qualsiasi di tutte queste misure assistenziali, compreso l’ultimo reddito di emergenza o il bonus Pc, tablet e Internet, occorre avere un Isee in corso di validità. Vediamo tutto quello che c’è da sapere su questo strumento, a partire dalle varie tipologie di Isee esistenti.
Isee, cos’è l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente
A cosa serve l’Isee lo dice chiaramente l’Inps sul suoi portale ufficiale dove c’è una scheda informativa molto dettagliata. L’Isee serve “a fornire una valutazione della situazione economica delle famiglie, tenendo conto del reddito di tutti i componenti, del loro patrimonio e di una scala di equivalenza che varia in base alla composizione del nucleo familiare”.
In pratica l’Isee serve per delimitare con precisione lo stato di salute economica e patrimoniale di una famiglia. Dai redditi al patrimonio, dal numero dei componenti la famiglia, alla presenza di minori o invalidi. L’Isee è uno strumento a tutto tondo, capace di valutare per davvero lo stato di disagio e bisogno del nucleo familiare e di consentire, se necessario, l’accesso della famiglia ad una delle misure assistenziali esistenti.
Per avere la certificazione Isee occorre sottoscrivere la Dsu, cioè la Dichiarazione sostitutiva unica, che è l’autocertificazione con cui si indicano tutti i dati richiesti e propedeutici per avere accesso all’Isee.
Isee ordinario, cos’è?
A differenza delle normali dichiarazioni dei redditi, l’Isee è uno strumento in cui vanno inseriti tutti i dati di ciascun membro della famiglia, dai redditi a patrimoni.
L’ ISEE ordinario è lo strumento generico che serve a tutte le famiglie e che al suo interno contiene le notizie riguardanti la famiglia del richiedente, dalla situazione anagrafica e di composizione del nucleo familiare, alla condizione reddituale e patrimoniale del nucleo familiare. Questo è l’Isee che la maggior parte delle prestazioni richiedono, come per esempio il Reddito di cittadinanza, il reddito di emergenza, le riduzioni delle bollette utenze domestiche e così via.
Isee Università, cos’è?
Grazie all’Isee si possono ottenere anche agevolazioni sullo studio universitario. In questo caso si parla nello specifico di Isee Università. Questo strumento serve per avere le riduzioni delle tasse universitarie, per l’accesso agli alloggi dedicati agli studenti e così via.
Per l’Isee Università va sottolineato che anche se lo studente fa nucleo familiare a parte, per avere accesso alle prestazioni agevolate, deve essere considerato all’interno del nucleo familiare dei genitori.
Va ricordato che per essere considerato soggetto autonomo ai fini Isee, serve che lo studente da almeno due anni viva da solo, con residenza separata dai genitori e che abbia adeguata capacità di reddito.
ISEE socio sanitario, a cosa serve?
Tra le tante prestazioni assistenziali a cui serve l’Isee, ci sono quelle socio sanitarie, anche residenziali.
Assistenza domiciliare per le persone con disabilità, anziani e non autosufficienti in genere, ricoveri presso Residenze Socio Sanitarie Assistenziali e tutte le altre tipiche prestazioni per questi soggetti, necessitano di una particolare specie di Isee, quello socio sanitario.
Si tratta di un Isee ristretto, perché il disabile, se maggiorenne, anche se vive con la sua famiglia, può, grazie a questo particolare Isee, scegliere di presentare una Dsu singola e quindi di ottenere un Isee altrettanto singolo, senza dover inserire i dati di tutto il nucleo familiare, escludendo dal calcolo i redditi ed i patrimoni degli altri componenti il nucleo familiare con cui vive.
Per ilo calcolo dell’Isee sanitario quindi, si terrà conto dei redditi e dei patrimoni del singolo soggetto. Questo, a meno che l’Isee socio sanitario non serva per avere accesso alle Rsa. In questo caso l’Inps è piuttosto chiaro nello spiegare come muoversi.
Quando si chiede di entrare in una Residenza Socio Sanitaria per anziani per esempio, “nel calcolo dell’ Isee si tiene conto della condizione economica anche dei figli del beneficiario non inclusi nel nucleo familiare, integrando l’indicatore con una componente aggiuntiva per ciascun figlio. Tale previsione consente di differenziare la condizione economica dell’anziano non autosufficiente che ha figli in grado di aiutarlo, da quella di chi non ha alcun aiuto per fronteggiare le spese del ricovero”, questo nello specifico ciò che si legge sul sito dell’Inps.
ISEE minorenni, a cosa serve?
Un capitolo a parte è quello dedicato all’Isee minorenni. Si tratta della tipologia di certificazione Isee che riguarda famiglie “particolari”, con i minorenni per cui si chiedono determinate prestazioni, che risultano essere figli di genitori non coniugati tra loro e non conviventi.
L’Isee minorenni ha delle modalità di calcolo particolari, perché anche se il minore è nel nucleo familiare di uno solo dei genitori, dal momento che non c’è convivenza e nemmeno matrimonio, vengono presi in considerazione anche le condizioni patrimoniali e reddituali del genitore non presente nel nucleo familiare.
Per il calcolo occorre prendere in considerazione la condizione del genitore non coniugato e non convivente per stabilire se essa incida o meno sull’ ISEE del nucleo familiare del minorenne.
Isee, scadenza e anno di riferimento della certificazione
L’Isee ha una validità massima di 12 mesi. Infatti un Isee in corso di validità può essere richiesto dal 1° gennaio al 31 dicembre di ogni anno. La scadenza degli Isee è al 31 dicembre di ogni anno e pertanto, quelli 2020 scadono tutti alla fine del corrente anno.
I dati reddituali e patrimoniali degli Isee sono riferiti ai due anni antecedenti quello in cui si richiede la certificazione. In pratica, per l’Isee 2020 è necessario utilizzare il saldo e le giacenze medie di banca e Poste al 31 dicembre 2018. Lo stesso vale per i redditi, che vanno estrapolati dal 730/2019, dal Modello Redditi Persone Fisiche 2019 e dalle CU/2019, tutte quelle cioè che si riferiscono all’anno di imposta 2018.
Solo se la condizione economica di una famiglia è cambiata radicalmente negli ultimi 6 mesi, è possibile richiedere una versione più recente dell’Isee, il cosiddetto Isee corrente.
Si tratta di una certificazione più aggiornata dei redditi quando si siano verificate rilevanti variazioni nel nucleo familiare. Per esempio la perdita di un posto di lavoro, la scadenza della Naspi e così via. In questo modo i richiedenti possono avere un Isee più corrispondente al presente e non al passato.