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reddito di cittadinanza

Cosa fare per non perdere il reddito di cittadinanza

Quali nuovi adempimenti per i beneficiari del reddito di cittadinanza che devono essere obbligatoriamente rispettati.

Il reddito di cittadinanza nel 2023 è stato confermato dal governo ma modificato piuttosto profondamente. A tal punto che gli interessati sanno che in alcuni casi il sussidio potrà essere percepito solo per sette mesi e non per l’intero anno. Oltretutto è già confermato che la misura cesserà i suoi effetti e quindi la sua validità il 31 dicembre 2023. Di conseguenza anche i casi di decadenza e di perdita del sussidio da parte dei beneficiari quest’anno , saranno molteplici.

Perdere mesi di reddito di cittadinanza adesso è grave

Chi per colpa delle nuove regole perderà mesi di sussidio adesso, li perderà definitivamente. Non ci sarà più modo di recuperare le mensilità perdute e non ci sarà più modo di ritornare ad essere beneficiari di una misura che nel 2024 sarà di fatto cessata. Ma ciò che andiamo ad analizzare oggi sono proprio i maggiori adempimenti che determinati soggetti dovranno effettuare per evitare di finire con il perdere tutto o parte del sussidio.

Durata inferiore per il RDC

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Il reddito di cittadinanza sarà, oltre ad essere di durata inferiore a prima, anche più carico di adempimenti per i beneficiari. Naturalmente non per tutti, perché il governo ha deciso di dividere in due la platea dei beneficiari tra fragili e occupabili. Chi non rischia nulla e nemmeno di perdere mensilità fino al 31 dicembre 2023, saranno le famiglie con al loro interno minorenni, over 60 o invalidi. E sono i cosiddetti fragili. Per chi invece è beneficiario del sussidio ed ha tra i 18 e i 60 anni di età non compiuti, gli adempimenti aumentano e così i rischi di perdere il sussidio. Oltre al taglio della durata, perché sussidio per chi ha meno di 60 anni compiuti e più di 18 anni, dura solo 7 mesi, anche più adempimenti.

I nuovi obblighi per non perdere il sussidio

Infatti è necessario che gli interessati sottoscrivano il cosiddetto patto di servizio. Si tratta della dichiarazione di immediata disponibilità a lavorare che i richiedenti il reddito di cittadinanza devono sottoscrivere al centro per l’impiego. Ed è una dichiarazione necessaria per continuare a percepire il sussidio. Per questi soggetti il reddito di cittadinanza dura 7 mesi e si perde già al primo rifiuto di un’offerta di lavoro. E sempre il sussidio viene perso nel momento in cui i diretti interessato non sottoscrivono il patto di lavoro. Si chiama infatti Dichiarazione di immediata disponibilità. Patto che serve affinché il lavoratore interessato possa essere sia ricollocato al lavoro, che inserito in quei percorsi di nuova formazione. Corsi che sono anch’essi obbligatori per non perdere anche in questo caso il diritto al beneficio.