A chi spettano gli assegni familiari in caso di separazione tra coniugi? Un quesito comune a molte famiglie alle prese con problemi coniugali che arrivano alle separazioni ed ai divorzi. La legge da questo punto di vista è piuttosto chiara. Vediamo nello specifico tutto ciò che occorre sapere e cosa prevede la normativa vigente.
Assegno per il nucleo familiare con separazioni e divorzi
L’assegno per il nucleo familiare, conosciuto anche come Anf, è una misura di sostegno economico che l’Inps eroga dietro domanda da parte di lavoratori dipendenti, di pensionati e di soggetti iscritti alla Gestione Separata.
L’Assegno per il nucleo familiare è collegato proprio alla composizione della famiglia. Ne deriva che in caso di separazioni, il nucleo familiare del soggetto che richiede l’assegno non comprende l’ex coniuge, quello da cui ci si è separati legalmente.
Ci sono casi però in cui l’assegno per il nucleo familiare spetta proprio al coniuge separato, anche se non è presente nel nucleo familiare perché ne è fuoriuscito a causa della separazione stessa.
Ci sono determinate condizioni da rispettare quando si manifesta una situazione del genere. Capita spesso infatti che l’assegno per il nucleo familiare vada a finire sul conto del genitore a cui i figli sono stati affidati, ma derivanti dal lavoro dipendente dell’altro coniuge, quello fuoriuscito dal nucleo familiare e non affidatario dei figli.
Una situazione spinosa su cui spesso sono stati chiamati i Tribunali ad intervenire, soprattutto in funzione del fatto che gli assegni, come tabelle Inps prevedono, sono commisurate al reddito della famiglia e in casi come questo, può essere difficoltoso capire quali redditi vanno presi in considerazione, se quelli del nucleo familiare del genitore affidatario, quelli dell’ex coniuge o entrambi.
La legge sulle separazioni e sugli assegni al nucleo familiare
In linea generale la normativa vigente prevede il diritto alla corresponsione degli assegni per il genitore convivente con i figli, cioè quello a cui la prole è stata affidata. Se si considera poi che l’assegno familiare per natura è una prestazione assistenziale, le problematiche non sono poche. Infatti, gli assegni sono commisurati allo stato di effettivo bisogno economico della famiglia, perché variano in base al reddito della famiglia stessa e naturalmente, al numero dei componenti di cui la famiglia è composta.
Assegni familiari coniugi separati o divorziati
Gli assegni al nucleo familiare possono essere richiesti anche dal genitore di figli naturali non conviventi con lui. In pratica, il genitore separato, che vive fuori dal nucleo familiare dei figli, ha diritto a richiedere gli assegni, ma alla fine questi verranno erogati materialmente al genitore convivente coi figli e affidatario degli stessi.
Per la richiesta, da un punto di vista della specificità della stessa, occorre però che vadano indicati i redditi del genitore che convive con i figli. La situazione cambia in caso di affidamento condiviso, perché entrambi i gli ex coniugi e quindi entrambi i genitori, hanno diritto agli assegni al nucleo familiare. In questi casi è necessario accordarsi tra le parti, per stabilire quale dei due debba produrre la domanda. Resta sempre inteso che senza accordi è sempre il genitore convivente con la prole ad aver diritto agli assegni, anche se non ha una posizione assicurata, cioè se non lavora o non ha pensione.
Assegni nucleo familiare genitori separati, i redditi
In base alla normativa vigente ed agli ultimi orientamenti della giurisprudenza, per gli assegni per il nucleo familiare, oltre alla priorità di incasso per il genitore convivente con i figli, anche il reddito di riferimento è quello di quest’ultimo. Ma questo solo per determinare l’ammontare della prestazione, cioè dell’assegno per il nucleo familiare. Per quanto concerne l’assegno in se per se, essendo di natura assistenziale, il diritto alla corresponsione deve necessariamente prendere in considerazione il reddito del genitore separato e non convivente.