L’acconto della super Imposta Municipale Propria può essere saldato entro il 16 dicembre 2020. Nonostante lo scoppio dell’emergenza sanitaria da Coronavirus e gli inevitabili effetti sull’economia intera, infatti, milioni di proprietari immobiliari dovranno provvedere alla prestazione inerente all’IMU, che in numerose circostanze prevedrà un importo superiore in sostituzione della TASI.
Pochi esoneri
Dal pagamento solo pochi soggetti sono esentati. Tra di loro figurano le categorie produttive soggette al blocco delle loro attività o a restrizioni a causa delle misure anti-contagio Covid-19. A riguardo delle agevolazioni, avranno modo di trarne vantaggio esclusivamente coloro che sono sia proprietari dell’immobile sia i gestori dell’attività, in caso contrario il trattamento favorevole verrà negato.
Come ha sottolineato Il Corriere della Sera, per le seconde case non sono previste agevolazioni. E ciò anche se, per gran parte dell’anno, siano risultate inutilizzabili, per via dei decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri. Invece, semaforo verde per l’esonero circa le prime case e relative pertinenze, fatta eccezione per quelle di lusso. In tal caso l’esonero per l’abitazione principale si applica ai proprietari che dimorano in quell’immobile e vi hanno residenza anagrafica.
L’Imposta Municipale Propria si versa sugli immobili concessi in uso gratuito (riduzione al 50 per cento tra figli e genitori), sui terreni agricoli (inclusi gli orticelli, anche se incolti), su capannoni, negozi, uffici e altri immobili commerciali, sulle pertinenze non dell’abitazione principale. Sono esclusi i fondi agricoli detenuti e gestiti da imprenditori agricoli professionali e coltivatori diretti e quelli situati nei Comuni di collina oppure montani.
Acconti e accorpamenti
L’acconto versato entro il 16 giugno è stato quantificato sborsando la metà della somma del valori maturati nel 2019 di TASI e IMU. Sul piano squisitamente tecnico, nel 2020 la TASI è stata abolita, ma in realtà è stata accorpata all’IMU. Per determinare il corrispettivo da scucire in scadenza a metà mese occorrerà conteggiare l’Imposta Municipale Propria a carico per l’anno intero, contemplando, tuttavia, le aliquote stabilite per il 2020 dall’Amministrazione comunale. A quel punto andrà detratto l’acconto.
La riforma dell’esecutivo, come ben evidenziato da Il Sole 24 Ore, aveva cancellato la TASI in quanto tributo gemello dell’Imposta Municipale Propria. Al fine di scongiurare la mancanza di coperture finanziarie, il quadro normativo ha, in compenso, autorizzato i Comuni a prendersi maggiori licenze sull’IMU. In sostanza, i sindaci avrebbero potuto aumentare il valore di quest’ultima e ottenere, pertanto, il medesimo livello di entrate assicurato dalla precedente combinazione TASI-IMU. E in tanti casi è proprio quanto effettivamente accaduto, poiché, rapportando le delibere tributaria del 2019 con quelle del 2020, ravvisiamo come 4.029 Comuni abbiano rivisto l’aliquota inerente all’abitazione principale e 3.755 abbiano aumentato quella ordinaria.
Il calcolo dell’IMU 2020
Per determinare l’IMU inerente al 2020 è essenziale calcolare quello effettivamente da riconoscere per l’anno, detrarre da esso l’acconto versato a giugno e pagare la parte restante. La massima attenzione viene riposta circa le aliquote dettate dalle varie Amministrazioni comunali, ricordando che la delibera comunale riportante le aliquote citate, per avere valore per il saldo, deve essere stata pubblicata entro il 28 ottobre sul portale del Dipartimento delle Finanze.
I Comuni che non hanno osservato la scadenza, successivamente slittata al 16 novembre, possono pubblicare la delibera entro il 31 gennaio 2021. Qui i proprietari hanno l’onere di pagare il medesimo importo dell’acconto di giugno, vale a dire la metà del totale IMU-TASI 2019. Dopodiché, entro il 28 febbraio, avranno il dovere di ripetere i calcoli prendendo in considerazione le aliquote definitive, versando l’eventuale conguaglio senza interessi.