Nonostante tutte le notizie negative degli ultimi mesi, qualcosa di buono gli italiani lo hanno avuto: il taglio del cuneo fiscale. Proprio con le buste paga del mese di agosto, i lavoratori, provati dalla crisi economica, hanno potuto tirare una boccata di ossigeno.
Taglio cuneo fiscale: a quanto ammonta
La misura spetta in misura di 100 euro al mese per i redditi compresi tra 8mila euro e 28mila euro annui. Importo destinato gradualmente a scendere dagli 80 euro per i redditi compresi tra 28mila e 40mila euro. Si tratta di un beneficio che porta ad un taglio dell’Irpef riconosciuto a partire dal mese di luglio ad un gruppo piuttosto amplio di lavoratori, rispetto a coloro che percepivano il bonus 80 euro in busta paga secondo il piano Renzi.
I beneficiari del taglio del cuneo fiscale sono tutti coloro che percepiscono redditi da lavoro dipendente o assimilato, eccetto le pensioni di ogni tipo e gli assegni ad esse equiparati. Dunque, sono esclusi dall’agevolazione i:
- pensionati;
- lavoratori dipendenti o assimilati con redditi inferiori a 8.174 euro l’anno. I cosiddetti incapienti non sono chiamati a versare i contributi sui redditi da lavoro e di conseguenza non hanno nemmeno diritto al taglio dell’Irpef poiché non lo pagano;
- collaboratori con ritenuta di acconto;
- lavoratori professionisti con Partita Iva;
- lavoratori autonomi.
Coinvolgerà anche i pensionati?
La legge ha subito delle correzioni rispetto ai piani inizialmente annunciati dal premier Giuseppe Conte lo scorso gennaio. In prospettiva, il consiglio dei ministri contava di coinvolgere nella riduzione dell’Irpef pure i pensionati. Confidava di proseguire i dialoghi con il sindacato. Mentre rilasciava tali dichiarazioni, era in agenda un imminente incontro su pensioni, mezzogiorno e investimenti.
L’auspicato coinvolgimento non ha, tuttavia, ancora trovato applicazione. Ciononostante in un futuro, più o meno lontano, il taglio del cuneo fiscale potrebbe venire esteso anche ai pensionati.