Per spiegare ai contribuenti in che modo la banca opera sulla cessione del credito d’imposta inerente al Superbonus del 110 per cento, interviene direttamente l’Abi. L’associazione bancaria italiana ha pubblicato sul proprio portale le informazioni occorrenti per i cittadini; nonché per le imprese che intendono avvalersi di tale strumento alternativo alla detrazione diretta in caso di lavori di riqualificazione energetica dell’immobile.
Superbonus: la via alternativa
Come ricorda l’organismo che accorpa gli istituti di credito italiani, uno dei principali aspetti è la possibilità di cedere il credito d’imposta o effettuare lo sconto in fattura. La misura è proposta in via alternativa alla detrazione, spalmata su cinque anni, delle spese sostenute per le operazioni sugli edifici. Secondo quanto stabilisce il decreto Rilancio, le banche hanno l’opportunità di favorire la realizzazione dei lavori agevolati dal bonus fiscale, anticipando l’importo e finanziando anche coloro che non hanno le opportune risorse economiche.
Spettante in cambio dell’esecuzione dei lavori agevolati mediante il Superbonus, il credito d’imposta è cedibile all’impresa che effettua direttamente i lavori; oppure a soggetti privati, tra cui intermediari finanziari e banche.
Le tre modalità per realizzare gli interventi
Le banche sono in grado di favorire la realizzazione degli interventi secondo tre modalità:
- sconto bonus fiscale riservato al cittadino (o condominio) che ha riqualificato l’immobile;
- sconto in favore della ditta che ha eseguito i lavori e si è fatta cedere il bonus fiscale dal committente, a fronte di una riduzione del prezzo in fattura.
Entrambe le vie permettono di monetizzare il credito fiscale per l’intero ammontare. Ciò al netto della somma da riconoscere alla banca o ad altro soggetto compratore per l’anticipo.
Una terza strada praticabile consiste nella concessione, su richiesta della clientela, di finanziamenti ponte che sono poi estinguibili in parte o completamente con la cessione del credito d’imposta alla banca. In tal modo, il contribuente ha la possibilità di ottenere liquidità immediata senza la necessità di dover recuperare, nella dichiarazione dei redditi, il beneficio fiscale, a compensazione del carico erariale da versare nell’arco dei cinque anni seguenti.
Per avere la possibilità di cedere alle banche il credito d‘imposta occorre che siano già state saldate le fatture relative al saldo o agli stati di avanzamento dei lavori, che non possono essere più di due per ciascun intervento complessivo e ognuno dei quali deve fare riferimento ad almeno il 30 per cento dello stesso intervento.
Estinzione del finanziamento
Una volta completati i lavori, la cessione del credito di imposta del 110 per cento autorizza il rimborso del prestito della banca. Difatti, il finanziamento potrà essere estinto in parte o completamente, tramite la cessione del bonus fiscale, una volta che esso entrerà nel cassetto fiscale del cliente, al termine dell’opera di riqualificazione o degli stati di avanzamento dei lavori intermedi.
Per finalizzare l’operazione di finanziamento o di sconto del credito d’imposta, le banche chiedono al beneficiario del Superbonus del 110%, intenzionato a cedere il credito, la documentazione utile per il riconoscimento dell’agevolazione fiscale. Dopo aver siglato un contratto apposito con la banca, l’opzione per la cessione va esercitata all’interno della sezione dedicata sul sito dell’Amministrazione finanziaria, che darà occasione all’istituto di accettare il credito.