La principale misura che il governo ha deciso di inserire e di rendere fruibile alla generalità dei contribuenti italiani, è senza dubbio la tregua fiscale In altri termini il governo ha deciso di varare una sanatoria delle cartelle esattoriali a 360°, coprendo con diverse misure tutto ciò che un contribuente può dover versare allo Stato per i debiti pregressi. Una delle misure tra quelle introdotte è lo stralcio delle cartelle. Si tratta della riduzione degli importi da versare da parte dei contribuenti per quelle cartelle che fanno riferimento a tributi di carattere locale, come possono essere la Tasi, l’IMU, le multe dei vigili urbani o la tassa sui rifiuti.
Stralcio cartelle, ecco come funziona
Per lo stralcio introdotto dalla legge di Bilancio a favore dei contribuenti, non bisogna presentare domanda. Infatti l’unica domanda che va presentata per la tregua fiscale riguarda la rottamazione delle cartelle. Lo stralcio invece è un provvedimento automatico che il governo ha deciso di inserire e di rendere fruibile a tutti i contribuenti indistintamente. Sempre che l’ente locale a cui i debiti erano dovuti abbia aderito al provvedimento. Infatti lo stralcio riguarda le cartelle che sono diventate tali e quindi affidate al concessionario della riscossione entro il 2015 ma solo se di importo inferiore a 1.000 euro. Parliamo di importo del singolo ruolo e quindi anche di importi residui e provenienti da altri provvedimenti di rottamazione o rateizzazione. Le cartelle di cui parliamo sono quelle che riguardano debiti nei confronti dei Comuni.
Cartelle esattoriali nello stralcio, ecco quali sono
La tassa evasa, la multa non pagata o il balzello che il contribuente doveva al proprio Comune, resteranno sempre da pagare. Infatti con lo stralcio, la cancellazione riguarda soltanto la parte della cartella relativa a interessi per ritardata iscrizione al ruolo e le sanzioni. Come dicevamo però solo sono i residenti nei Comuni che hanno aderito alla sanatoria potranno godere di questo vantaggio.