Il decreto Ristori bis pubblicato in Gazzetta Ufficiale prevede, tra imposte e contributi Inps, quasi 800 milioni di euro che non saranno versati a novembre, poiché il pagamento slitta al 2021. Cifra che sale oltre il miliardo se viene presa in considerazione pure l’estensione del bonus affitti.
Inps: aumenta la platea dei contribuenti salvaguardati
Il decreto dispone le misure di sostegno alle attività colpite dalle misure restrittive adottate, col Dpcm del 3 novembre, per arginare la minaccia della continua diffusione dei contagi. Aumenta la platea dello stop alla corresponsione dei contributi Inps (Istituto nazionale di previdenza sociale) stabilito dal primo Ristori: il fermo riguarderà ogni impresa che subisca una qualche forma di limitazione per il mese di novembre. È sufficiente trovarsi in zona gialla. Per le zone arancioni e rosse lo stop proseguirà pure nel mese di dicembre. Ad ogni modo, bisogna ricordare che non si tratta di un esonero, quanto piuttosto di una sospensione. Pertanto, i contributi in oggetto li si sborseranno a marzo.
All’art. 11 nel decreto Ristori bis si apprende che la sospensione dei versamenti contributivi si applica anche in favore dei datori di lavoro privati appartenenti ai settori individuati. Tale sospensione non opera in riferimento ai premi per l’assicurazione obbligatoria INAIL.
Il secondo comma aggiunge che è, a propria volta, sospeso il pagamento dei contributi assistenziali e previdenziali spettanti nel mese di novembre 2020, in favore dei datori di lavoro privati che abbiano unità operative o produttive nelle aree del territorio nazionale, contraddistinte da un livello di rischio elevato e da uno scenario di gravità massima.
Sospensione terza rata
Con il decreto Ristori bis, è stata sospesa a scadenza della terza rata dei contributi fissi Inps dovuta da commercianti e artigiani, inizialmente fissata al 16 novembre. I pagamenti messi in stand by sono da compiere, senza interessi né sanzioni:
- in unica soluzione entro il 16 marzo 2021;
- spalmati su un massimo di 4 rate mensili di eguale importo.
Lo stop ai versamenti concerne:
- per le zone gialle il solo mese di novembre;
- per le zone arancioni e rosse per i mesi di novembre e dicembre.
L’obbligo del versamento delle somme che rimangono in stand by deve essere assolto, senza applicazioni di interessi né tanto meno di sanzioni, in un’unica tranche entro la scadenza del 16 marzo 2021 oppure attraverso la rateizzazione fino a un massimo di quattro rate di eguale importo, sempre a partire dalla medesima data. Nel caso in cui il pagamento di due rate, anche non consecutive, finisse per saltare, decadrebbe il beneficio della rateazione.