Nel primo Codice Civile c’era un articolo che titolava: “Possesso vale titolo”. Era l’articolo 707 della versione del Codice di più o meno 150 anni fa. Una norma che oggi è inevitabilmente fuori contesto, dal momento che per qualsiasi cosa, la registrazione o la pubblicazione di un atto sono necessari per la tutela delle persone di fronte alla proprietà di un qualcosa.
Questo vale anche per le auto e per tutti gli altri veicoli a motore. Ogni auto o simile va registrata, oltre che come dati tecnici, anche come proprietà.
La registrazione conferma l’ufficialità dell’effettivo possesso del veicolo nei confronti del titolare di questo diritto. Ecco perché esiste il Pra per esempio, dove vengono registrati i veicoli, dalla loro immatricolazione fino alla loro demolizione. Ed ogni passaggi di proprietà va sempre registrato.
Si tratta di un adempimento burocratico obbligatorio e particolare. Ecco perché occorre approfondire il tutto, a partire dai costi che devono essere sostenuti per fare le cose in regola.
Passaggio di proprietà auto, cos’è?
L’iscrizione nel Pubblico Registro Automobilistico di una auto è un obbligo sancito dalla legge. Lo testimonia il fatto che proprio il Pra rilascia la carta di circolazione, documento dove vengono riportati tutti i dati tecnici del veicolo e tutte le generalità del proprietario del veicolo stesso.
Al Pra va registrato ogni passaggio di proprietà di un determinato veicolo, perché deve essere sempre chiaro e in qualsiasi caso, di chi è la proprietà del veicolo, in modo tale da avere subito chiaro di chi è la responsabilità del veicolo stesso.
Il passaggio di proprietà è del tutto simile alla prima immatricolazione del veicolo. Infatti in tutti i casi è necessaria la registrazione al Pra. Essa infatti va fatta in caso di :
- Acquisto di auto di nuova immatricolazione (nuova di fabbrica);
- Acquisto di auto usata, tra privati o tramite concessionaria;
- Demolizione auto;
- Radiazione auto;
- Espatrio auto.
Compravendita di auto tra privati
Il caso più spinoso è senza dubbio quello dell’acquisto di una auto tra privati. Infatti sul veicolo nuovo o anche su quello usato e acquistato da Rivenditore di auto, in genere sono i Concessionari ad espletare la pratica di iscrizione e di passaggio di proprietà.
Tra privati invece occorre fare tutto da soli, tra acquirente e venditore. Sul libretto di circolazione va annotato il passaggio di proprietà, perché deve necessariamente essere annotato chi è il nuovo proprietario del veicolo.
In altri termini va fatta la cosiddetta voltura al Pra. Per l’auto nuova di fabbrica occorre presentare al rivenditore, un documento di identità in corso di validità, il proprio codice fiscale, l’atto di vendita con firma autenticata dell’acquirente, una marca da bollo , il modello per l’iscrizione del veicolo al PRA (NP2B) ed il modulo TT2119 di presentazione domanda di acquisto.
Con il veicolo di nuova immatricolazione si ottiene una nuova carta di circolazione. Con quello usato invece la prassi è diversa e chiama in cauta anche la Motorizzazione Civile che ha il compito di provvedere all’aggiornamento della carta di circolazione con il nome e i dati del nuovo proprietario. Per questo va prodotta istanza alla Motorizzazione Civile, quella che oggi viene chiamata Dipartimento dei Trasporti Terrestri.
Come si fa il passaggio di proprietà?
Quando si parte per effettuare un passaggio di proprietà occorre la firma autentica del vecchio proprietario. Un adempimento che si può espletare anche senza atto notarile. Infatti basta andare direttamente agli sportelli del Pra o dell’Aci, oppure agli sportelli della vecchia Motorizzazione Civile. In alternativa c’è pure lo Sportello Telematico dell’Automobilista o le Agenzie di Pratiche Automobilistiche.
In linea di massima dal giorno in cui il vecchio proprietario autentica la firma, il passaggio vero e proprio deve essere fatto entro 60 giorni. Questo a meno che non si sceglie la via della Motorizzazione o dello Sportello Telematico dell’Automobilista. In questi casi autentica della firma e passaggio devono avvenire contestualmente.
Documenti per il passaggio di proprietà
La voltura al Pubblico Registro Automobilistico va fatta producendo una serie di documenti. Sono necessari infatti il Cdp (certificato di proprietà), l’atto di vendita, il modello di iscrizione del Pra, il codice fiscale del compratore, il modello TT2119 per aggiornare la carta di circolazione e le copie dei documenti di riconoscimento di chi vende e chi compra.
Il certificato di proprietà, che una volta andava portato dietro in auto insieme a libretto di circolazione, bollo auto e assicurazione, adesso è diventato digitale. Il passaggio al Cdp digitale ha prodotto un miglioramento in caso di smarrimento, dal momento che subito si può ottenere nuova copia. Inoltre sono calati i costi anche per le volture, dal momento che il Cdp telematico è gratuito.
Passaggio di proprietà, i costi
Il passaggio di proprietà tra privati può essere fatto tramite Agenzia di Pratiche Automobilistiche. In questo caso i costi in genere salgono e variano in base all’Agenzia scelta. Il passaggio può essere fatto anche da soli, cioè tra acquirente e venditore con le vie prima elencate.
Nel caso si voglia fare da soli occorre mettere in preventivo alcune spese obbligatorie, anche se in linea di massima, senza le commissioni dell’Agenzia, si risparmia sempre. C’è da pagare la quota fissa all’Aci che è di 27 euro. Poi c’è l’imposta di bollo da 32 euro. I diritti della Motorizzazione Civile ammontano a 9 euro e l’imposta di bollo per l’aggiornamento della carta di circolazione è pari a 16 euro.
Quello che costa di più è invece l’Imposta Provinciale di Trascrizione, la cosiddetta IPT. Questa varia in base alla potenza dell’auto. Fino a 53 kW di potenza, il valore dell’imposta è 151 euro. Per ogni kW in più invece vanno aggiunti 3,51 euro. Poi ci sono le maggiorazioni provinciali, che naturalmente cambiano a seconda della Provincia di residenza.