È previsto il pagamento di un’imposta donazione? Il Codice Civile riconosce due tipologie: quelle aventi “modico valore” e quelle di “non modico valore”. Le prime possono avvenire in modo informale, ad esempio attraverso la diretta consegna del denaro; le seconde invece implicano la presenza del notaio e di due testimoni (solitamente messi a disposizione dallo stesso studio).
Imposta donazione: quando è di modico valore
Poiché la normativa non fornisce indicazioni più precise a riguardo, per stabilire se una donazione è di modico valore o meno bisogna prendere in analisi la situazione economica del donante. Tutto dipende dunque da quanto il gesto di generosità incide sul suo patrimonio.
Ecco perché il legislatore prevede la presenza del notaio: il professionista garantirà una maggiore consapevolezza dell’atto. In merito alle piccole donazioni, queste non necessitano di alcuna forma: non c’è bisogno di stipule di contratti, ricevute, quietanze o versamenti mediante bonifico bancario. Per quanto riguarda il bonifico, fino al 2021 non andrà però superata la soglia di tracciabilità del denaro fissata in 2mila euro.
Gli esentati
L’imposta sulla donazione si applica solo in determinati casi. In particolari, ne sono esenti le donazioni:
- tra coniugi o ascendenti e discendenti (pertanto, tra genitori, figli, nonni e nipoti) di somme pari o inferiori a 1 milione di euro. Oltrepassato il milione, si applica l’aliquota del 4% sull’eccedenza. Così, su una donazione di 1 milione e 200 mila euro si verserà il 4% di 200mila euro;
- tra sorelle e fratelli di somme pari o inferiori a 100mila euro; superato tale limite scatta il 6%;
- in favore di portatori di handicap fino a 1 milione e 500 mila euro. Superato tale tetto si applica un’aliquota variabile.
Inoltre, le imposte sulle donazioni non si pagano nel momento in cui sono indirette o riguardano:
- spese di educazione e di mantenimento dei figli;
- collette per le spese mediche;
- spese per le nozze;
- regali in denaro;
- spese per l’abbigliamento.