I contribuenti forfettari hanno diritto a un abbattimento dei contributi Inps del 35 per cento, se rispettate determinate condizioni, sia sul reddito minimale I.V.S. sia su quello eventualmente eccedente. Se i requisiti vengono meno allora si perde anche l’agevolazione. Ciò che conta è individuare il momento a partire dal quale il diritto decade e occorre versare completamente la cifra dovuta.
Forfettari: abbattimento dei contributi del 35%
L’art. 77 della legge 190/2014 dispone che, con istanza da presentare all’apposito cassetto previdenziale, artigiani e commercianti a forfait possono godere di un abbattimento dei contributi dell’Istituto nazionale di previdenza nazionale nella misura del 35%. La richiesta non va ribadita di anno in anno. A tal proposito la circolare n. 28/2020 dell’Inps ha puntualizzato che:
- i soggetti già beneficiari del regime fiscale e previdenziale agevolato lo scorso anno, laddove permangano le condizioni per l’anno 2020, non hanno il compito di replicare la domanda;
- chi aveva intrapreso una nuova attività d’impresa nel 2019 per ricevere l’aiuto dello Stato doveva comunicare la propria adesione entro il termine perentorio del 28 febbraio 2020.
Inoltre, chi ha avviato quest’anno una nuova attività e intende aderire al regime contributivo agevolato, deve comunicare con la massima tempestività tale volontà rispetto alla ricezione del provvedimento d’iscrizione all’Inps.
Comunque sono esclusi dalla manovra i:
- lavoratori in mobilità e coloro che operano in una situazione di vantaggio per l’imprenditoria giovanile;
- professionisti iscritti alle casse private;
- lavoratori autonomi iscritti alla gestione separata.
Quando non viene più applicato il regime
Il regime contributivo favorevole smette di avere applicazione a partire dall’anno successivo a quello in cui:
- viene a mancare uno dei requisiti di accesso (Legge 190/2014 c. 54). Il cambiamento va notificato all’Inps, attraverso il Cassetto Previdenziale per Artigiani e Commercianti;
- si configura una delle cause di esclusione del regime (c. 57).
Il passaggio al regime previdenziale ordinario comporta l’impossibilità di fruire ancora degli incentivi, anche qualora si ripresentino le condizioni di accesso.
