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papà accompagna figlio a scuola

Fino a 800 euro di rimborso per figlio: tutte le info

L’Agenzia delle Entrare eroga un rimborso da 630 a 800 euro a figlio per rette e altre spese scolastiche. I contribuenti hanno la possibilità di stabilire con quale modalità percepire l’ammontare di denaro spettante in seguito alla attribuzione del diritto. Di conseguenza, se la preferenza ricade sul conto corrente bancario o postale occorrerà notificare le coordinate IBAN. Dopo la registrazione al sito dell’Amministrazione finanziaria, il cittadino avrà il compito di cliccare sull’icona “Accredito su conto corrente” e inserire le coordinate bancarie. Oppure di consegnare personalmente il modulo riportante l’IBAN all’ufficio territoriale del Fisco. 

Chi non opta per l’accredito bancario avrà la facoltà di ritirare presso un ufficio postale i contanti, a patto che la somma in questione sia pari o inferiore a 1.549,36 euro. Qualora il corrispettivo superi tale soglia, l’incentivo spettante sarà erogato tramite vaglio della Banca d’Italia. Infine si può ricorrere alla compensazione, la quale mette il contribuente nella posizione di saldare eventuali debiti in corso con l’AdE grazie ai crediti maturati durante l’anno. 

Difatti, determinate spese si possono portare in detrazione nel momento in cui viene sottoposta la dichiarazione dei redditi. Nello specifico ci andremo a soffermare sui nuclei familiari con figli fiscalmente a carico, a cui è concessa la detrazione di parecchie voci di spesa che gravano sul bilancio annuale. Ai genitori converrebbe sapere che il Fisco attribuisce rimborsi da 630 a 800 euro a figlio per rette e altre spese scolastiche.

Per ciascun figlio un bonus massimo di 800 euro

insieme di banconote

Una prima misura inerente all’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (IRPEF) che il contribuente ha l’onere di corrispondere deriva dalla possibilità di portare in detrazione il pagamento delle rette per gli asili nido. Secondo quanto statuisce l’art. 2 del D. Lgs. 203/2008 la detrazione per il pagamento delle rette mensili e la frequenza dell’asilo nido (privato o pubblico) cui si ha diritto è del 19 per cento su un limite massimo quantificato in 632 euro a figlio.

Con la dichiarazione dei redditi 2020 si avrà poi modo di beneficiare di un incremento del rimborso per le spese afferenti alla frequenza di scuole elementari, medie e superiori. I costi detraibili sono del 19 per cento fino ad un importo massimo di 800 euro per ciascun figlio tanto per le scuole statali quanto per quelle paritarie. Fra le spese sono contemplate pure quelle dal genitori per gli studi universitari e per l’eventuale canone di affitto. La detrazione è del 19 per cento per il canone di locazione degli studenti fuori sede su un importo massimo di 2.633 euro. Sono presi in considerazione i costi sostenuti, presso università statali e non statali, per la frequenza di corsi di istruzione universitaria; corsi di specializzazione universitaria e/o di perfezionamento; tenuti presso istituti privati o pubblici o università, italiane o straniere. 

Le spese possono essere anche pluriennali, compresa l’iscrizione fuori corso, e per le università non statali italiane e straniere, non devono oltrepassare quelle annualmente definite per ciascuna facoltà universitaria con decreto Miur, esaminando gli importi medi dei contributi e delle tasse da corrispondere alle università statali. Il decreto contiene anche una tabella con i limiti dei corsi post laurea. Tali importi si riferiscono a master universitari di 1° e 2° livello, di specializzazione e di dottorato. 

Le spese sostenute per il servizio mensa sono detraibili in quanto incluse tra quelle per la frequenza delle scuole elementari, medie e superiori, indicati dall’art. 15, co. 1, lett. 3-bis) del TUIR. La detraibilità è ammessa pure qualora il servizio sia reso per il tramite del Comune o di altri soggetti terzi rispetto all’istituto scolastico.