Per qualsiasi esercente l’emissione dello scontrino fiscale è obbligatoria. Ogni cittadino ha il diritto e il dovere di farne richiesta. Ciononostante le brutte abitudini prendono, spesso, il sopravvento e se si è costretti a pagare una sanzione per colpa di un documento non emesso… apriti cielo!
Scontrino e ricevute: le direttive della Legge di Stabilità 2016
A rimarcare l’importanza di ricevute e scontrini è la Legge di Stabilità 2016, comprensiva di alcune novità. Tra i punti focali emergono le modifiche al sistema delle sanzioni tributarie con arrotondamenti e multe, spedite dalla Guardia di Finanza. Che dovrà, appunto, attenersi ad un modello di verbale di constatazione in riferimento agli accertamenti e alle informazioni necessarie per il rilevamento dei provvedimenti.
La multa per uno scontrino fiscale può scattare in tre circostanze:
- mancata emissione della ricevuta fiscale o dello scontrino;
- emissione di ricevute o scontrini con prezzo inferiore a quello effettivo;
- omessa annotazione dei corrispettivi incassati nell’apposito registro in caso di irregolare o mancato funzionamento del misuratore.
Stando a quanto stabilisce la Legge di Stabilità, l’importo della sanzioni pecuniarie verrà concordato:
- per il 100 per cento della corrispondente imposta alla somma non documentato e, in ogni caso, non inferiore a 500 euro;
- da 250 a 2 mila euro, in caso di omessa richiesta tempestiva di intervento per il calcolo del misuratore fiscale.
- da 1.000 a 4 mila euro in caso di misuratore non installato.
In materia di scontrini fiscali sono soggette ai controlli da parte della Guardia di Finanza:
- esercizi commerciali con sede fissa;
- commercianti ambulanti.
Cosa rischiano i clienti?
I clienti sprovvisti di scontrini non rischiano sanzioni. Comunque un consumatore accorto farebbe bene a richiederli. A prescindere dall’importo, il documento costituisce la garanzia sulla merce acquistata, consente di scaricare determinate spese e l’economia funziona con trasparenza e nei termini disciplinati dalla legge.