Il superbonus 110% doveva essere la svolta dell’edilizia, ma sono tanti i cantieri chiusi e le cause legali partite, ma perché?
Superbonus 110%, il punto della situazione
Il superbonus 110% è l’agevolazione fiscale disciplinata dall’articolo 119 del decreto legge n.34/2020 (decreto Rilancio), che consente in una detrazione del 110% delle spese sostenute a partire dal primo luglio 2020 per la realizzazione di specifici interventi. Attività finalizzate all’efficienza energetica e al consolidamento statico o alla riduzione del rischio sismico degli edifici. Tra gli interventi agevolati rientra anche l’istallazione di impianti fotovoltaici. Oggi il superbonus è sceso al 90%.
Ma se l’idea è di tutto rispetto, la realizzazione ha avuto non pochi problemi. infatti il blocco dei crediti fiscali legati ai lavori edili sta fermando molti cantieri, ponteggi montati e fermi in tantissimi immobili. E ora i proprietari di casa, temendo di perdere i benefici, sono sul piede di guerra per fare causa legali alle ditte che avrebbero dovuto fare le ristrutturazioni.
Superbonus 110% il problema delle cessioni
Il problema del blocco dei cantieri risiede proprio nelle difficoltà delle cessioni dei crediti. Cioè le aziende edili hanno effettuato lo sconto in fattura e adesso non riescono a rivendere i loro crediti a banche o soggetti designati, proprio perché nessuno li vuole comprare.
Fino a novembre 2021 non era previsto un limite agli scambi di questi crediti, causando in molti casi anche possibilità di frodare il fisco. Da allora la normativa ha fortemente ristretto la cessione, prima riducendone il limite a una sola per poi arrivare fino a 4. Insomma questo mercato è bloccato e con esso anche i lavori e i benefici previsti.
Quali possono essere gli sviluppi?
Le aziende che hanno i cassetti pieni di crediti, ma non riescono a venderli possono rischiare il fallimento. Quindi cantieri non finiti e anche gente a casa, aumentando la disoccupazione. Dall’altra parte i proprietari di case che temono di dover pagare loro i costi di ristrutturazione cominceranno a fare causa alla stessa azienda. Per non parlare che se l’Agenzia delle entrate non riscontra il miglioramento delle classi energetiche, obbligo previsto per godere delle agevolazioni, i proprietari immobiliari ci rimetteranno i loro soldi.