Stop al reddito di cittadinanza è una delle dichiarazioni dell’attuale Governo, ma da cosa sarà sostituito?
Stop al reddito di cittadinanza, ecco la probabile sostituta
Fin dalla campagna elettorale, il Governo Meloni, ha reso chiaro la sua volontà di dire addio al reddito di cittadinanza. Un’idea che, come previsto, non è piaciuta ai percettori dell’aiuto di Stato. Tuttavia coma previsto dalla legge di Bilancio 2023 chi prende il reddito di cittadinanza al massimo lo riceverà fino a settembre.
Al suo posto dovrebbe arrivare Mia, acronimo di Misura di inclusione attiva. Il nuovo strumento che sostituirà il Reddito di cittadinanza avrà un importo mensile pari a 500 euro e ridotto a 375 euro per i soggetti occupabili, che verrà integrato al programma di formazione GOL (Garanzia occupazione lavoro).
Stop al reddito di cittadinanza a favore del Pal
I beneficiari del reddito di cittadinanza potrebbero avere a disposizione un’altra opzione, anzi tre in realtà. Infatti il l’aiuto contro la povertà potrebbe essere diviso in tre misure differenti: la garanzia di inclusione, la garanzia per l’attivazione lavorativa e la prestazione di accompagnamento al lavoro.
Ad oggi per accedere alla Prestazione di accompagnamento al lavoro saranno coloro che perderanno il reddito allo scattare del settimo mese di percezione. Ma a solo una condizione: chi ne fa richiesta dovrà dimostrare l’avvenuta sottoscrizione del patto per il lavoro. Questo è possibile farlo sono attraverso una certificazione fornita dal Centro per l’impiego.
Altri possibili requisiti
Tuttavia non è l’unico requisito necessario. Infatti è richiesto anche l’inserimento, in almeno una misura di politica attiva: un corso di formazione, lavori socialmente utili o il servizio civile. Si ricorda che la formazione è un elemento molto voluto da questo governo, per permettere l’inserimento del disoccupato nel mondo del lavoro.
Inoltre l’importo dovrebbe essere di 350 euro mensili. Infine la presentazione della domanda, per logica, dovrebbe essere presentata prima dello scadere del ricevimento del reddito di cittadinanza, non resta quindi che aspettare le nuove direttive in merito.