Il bonus sicurezza è stato prorogato anche per il 2023, ecco le spese incluse e i beneficiari che possono richiederlo.
Come ottenere il bonus sicurezza 2023
La sicurezza in casa propria è davvero importante e lo Stato contribuisce a rendere le famiglie più serene. Il bonus sulla sicurezza è un’agevolazione sull’IRPEF ripartibile in 10 anni, con quote annuali costanti, per il 50% delle spese sostenute. Ma è possibile fino ad un tetto massimo di 96 mila euro. Il limite riguarda il singolo immobile, qualora il contribuente ne avesse più di uno.
Il bonus è stato introdotto con la legge di stabilita del 2016, ma è stato prorogato dalla manovra di bilancio 2023, fino al 31 dicembre 2024. Per ottenerla occorre indicare nella dichiarazione dei redditi i dati catastali identificativi dell’immobile e se i lavori sono effettuati dal detentore, gli estremi di registrazione dell’atto o del contratto che ne costituisce titolo e gli altri dati richiesti per il controllo della detrazione.
Bonus sicurezza 2023, quali sono le spese ammesse?
Tra le misure che invece possono fruire dell’agevolazione al 50% ci sono ad esempio:
- casseforti a muro;
- porte blindate e rinforzate;
- rafforzamento, sostituzione o istallazione di cancellate o recinzioni murarie degli edifici;
- tapparelle metalliche con bloccaggi;
- grate, finestre o loro sostituzione;
- vetri antisfondamento;
- istallazione o sostituzione di serrature, catenacci, spioncini e lucchetti;
- apposizione saracinesche;
- fotocamere collegate con centri di vigilanza privati, ma non sono inclusi i contratti;
- installazione di rilevatori di apertura e di effrazione sui serramenti;
- apparecchi rilevatori di prevenzione antifurto e relative centraline.
Fatture e pagamenti per ottenere l’agevolazione
Il contribuente può scaricare le spese attraverso la Dichiarazione dei redditi. Tra la documentazione da allegare c’è la fattura del venditore e dell’installatore. Inoltre nella fattura deve essere indicato l’importo speso, il numero progressivo della fattura, la denominazione e partita Iva del venditore e dell’installatore. Infine si ricorda che il pagamento deve avvenire attraverso mezzi tracciabili, come bonifici, carte di credito, versamenti e assegni.