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Bonus famiglia: le novità per il 2021

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il cosiddetto Family Act, un nuovo disegno di legge a cui l’esecutivo intende dare seguito in modo da apportare migliorie al sistema di sostegno alla genitorialità in Italia. Tra i punti focali del bonus famiglia ci sono l’assegno unico per i figli, lavoro agile per le donne e il sostegno alle mamme.

Il premier Giuseppe Conte ha spiegato che le misure emanate mirano a contrastare la denatalità, favorire la crescere dei bambini e giovani e la conciliazione della carriera con la vita familiare, soprattutto in ottica femminile. Deve a Catalfo e Bonetti l’impegno per aver raggiunto l’importante provvedimento. 

Bonus famiglia: cos’è il Family Act e come si compone

Il Family Act consiste in un disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri e formato da 8 articoli. Il primo elenca i criteri e principi a fondamento dell’intera riforma, che sarà messa in pratica con decreti delegati successivi. Dal n. 2 al n. 6 sono presenti le deleghe per ambiti specifici di competenza. L’art. 7 delinea l’iter per l’adozione di tutti i decreti legislativi sanciti dalla delega, tolta quella all’art. 3 che concerne la riorganizzazione delle misure favorevoli all’educazione dei figli, per cui è prevista l’intesa della Conferenza unificata. Per ciascun decreto è, invece, in programma la trasmissione alle Commissioni parlamentari per le materie di loro competenza.  

Assegno unico

L’assegno unico – ha precisato la ministra Bonetti – dispone che un assegno spetti alle famiglie per ciascun figlio dalla nascita fino al compimento dei 21 anni di età. A partire dal terzo figlio è riconosciuta una maggiorazione. Qualora ci siano figli con disabilità è contemplata una maggiorazione tra il 30 e il 50 per cento e sarà esteso lungo l’intero arco della loro vita. Stando alle indicazioni contenute nella Legge di Bilancio 2021, il nuovo assegno sarà corrisposto dal 1° luglio 2021. 

Congedo parentale

Una seconda misura è il congedo parentale, per cui è previsto un periodo minimo pari o superiore ai 2 mesi per ciascun figlio, non cedibile all’altro genitore. Nei primi mesi di nascita del figlio, il padre lavoratore può accedere a un congedo obbligatorio di 10 giorni lavorativi, indipendentemente dal suo stato civile o di famiglia. Il permesso retribuito nell’arco di un anno scolastico è di almeno 5 ore per i colloqui con i docenti dei figli. Inoltre, è garantita la flessibilità nella gestione, compatibilmente con le necessità del datore di lavoro e nell’ambito della relativa sfera di competenza, con le forme fissate dalla contrattazione sindacale.  

Bonus famiglia: incentivi al lavoro femminile

Per il periodo in cui rientrano al lavoro dopo il congedo obbligatorio, l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (Inps) eroga alle madri l’indennità integrativa del 30 per cento. La retribuzione corrisposta nei giorni di astensione nel caso di malattia del figlio viene modulata. I genitori con figli di età inferiore ad anni 14 hanno la possibilità di godere del lavoro agile e, in base al reddito ISEE, le spese per le baby-sitter sono deducibili. I datori che definiscono modalità flessibili di svolgimento della prestazione ricevono incentivi. Per l’avvio e l’accompagnamento nei primi due anni delle nuove start up femminili è corrisposta una quota del Fondo di Garanzia per le PMI. 

Autonomia e protagonismo giovanile

Le spese relative al contratto di affitto di abitazioni per i figli maggiorenni iscritti ad un corso universitario danno diritto a detrazioni fiscali. Vale lo stesso per i costi sostenuti per acquistare libri universitari per ogni figlio maggiorenne a carico, iscritto all’università, che non goda di altre forme di sostegno. Infine, le giovani coppie, con entrambi i soggetti di età pari o inferiore a 35 anni sono favorite attraverso agevolazioni fiscali. 

Infanzia

Il Governo ha fissato un bonus per il pagamento degli asili nido, altri servizi per l’infanzia, nonché l’assegno di natalità.