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SPID: unica via per le dimissioni online

Per rassegnare le dimissioni online o comunque beneficiare dei servizi disponibili su Cliclavoro e gli altri siti del Ministero del Lavoro sarà obbligatorio utilizzare il Sistema Pubblico di Identità Digitale. Non sarà più possibile ricorrere ad alternative. Ne dà comunicazione lo stesso ministero diretto da Nunzia Catalfo con la pubblicazione del 1° settembre 2020 sul portale istituzionale, che introduce, mediante una campagna informativa, all’avvio di SPID, in pieno autunno.

Spid: il motivo del rinvio

Nella nota diramata in data 9 marzo 2020, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali annunciava la decisione, spiegando che, date le circostanze, sia le aziende sia i cittadini avrebbero potuto ottenere con difficoltà il SPID. Del resto – proseguiva il testo – si è in presenza di una straordinaria situazione, la quale implica la sinergia, l’ascolto, l’adozione di apposite misure a sostegno di cittadini, lavoratori e imprese. 

Tutti coloro che hanno bisogno di usufruire di Cliclavoro o di altri portali istituzionali, in cui presentare le dimissioni online, consultare le informazioni o inviare messaggi dovranno munirsi di SID, richiedendo nome utente e password ai gestori accreditati. Entro il 15 novembre sarà necessario procedere con le pratiche (attivazione compresa) dell’Identità Digitale di livello 2 o 3. Da lì in avanti le vecchie credenziali non saranno più valide. 

Come riporta la circolare del 1° settembre 2020, il prossimo autunno rappresenta un momento idoneo al passaggio, poiché le attività erano già state avviate affinché giungessero alla loro conclusione a marzo 2020 e gli intermediari sono già in possesso di un’ID.

Percorso di rinnovamento tecnologico

Secondo Nunzia Catalfo l’importante intervento di digitalizzazione si colloca in un percorso di rinnovamento tecnologico dell’Amministrazione. Intrapreso nel 2008 e proseguito negli anni, fa fronte alle attuali sfide. Le abitudini stanno evolvendo in fretta, nelle nostre vite la tecnologia è sempre più presente. Uniformare i processi consentirà ai cittadini di parlare in un’unica lingua innovativa.