Fino al 31 gennaio 2021, e comunque fino al termine dello stato di emergenza, la disciplina dello smart working risulterà più semplice. A confermarlo la conversione in legge del DL n. 175 del 7 ottobre, pubblicato giovedì 3 dicembre 2020 in Gazzetta Ufficiale.
Il testo originario riportava il 31 dicembre 2020 come limite all’utilizzo della comunicazione semplificata, comportando un mese di vuoto sulle normative da adottare per notificare lo svolgimento della prestazione in modalità agile.
A tale riguardo era intervenuto il Ministero del Lavoro delle Politiche Sociali con una FAQ che, però, aveva seminato ulteriori dubbi, entrando in contrasto con le disposizioni contenute nel decreto legge.
Cambiano i limiti per lo smart working
A spazzare via le incertezze e a pareggiare i conti tra il termine dello stato di emergenza e la via d’accesso semplice interviene la conversione del decreto legge 7 ottobre 2020, n. 125. Nel testo in Gazzetta si dispone la proroga delle agevolazioni fino al 31 gennaio 2021 e comunque fino al termine dello stato di crisi epidemiologica.
Così facendo, svaniscono le titubanze circa la comunicazione semplificata per lo smart working pure in caso di ulteriori proroghe. Ma colpevolmente mancano le puntualizzazioni sul testo che stabilisce il bisogno di impiegare i dipendenti esposti a un maggiore rischio, in caso di eventuale contagio da Coronavirus in smart working, anche attraverso l’adibizione a differente mansione ricompresa nella stessa categoria o area di inquadramento, come disposto dai contratti collettivi, o lo svolgimento, anche da remoto, di attività di formazione professionale specifiche.
A decretarlo l’art. 26 del decreto legge Cura Italia, modifica della conversione del DL Agosto, che in prima battuta si era espresso sulla questione dei lavoratori fragili, equiparando l’assenza dal lavoro al ricovero ospedaliero fino al 30 aprile, poi esteso fino al 31 luglio 2020 con il decreto Rilancio. Dopo un periodo di vuoto dal punto di vista delle tutele, si è giunti a una soluzione fino alla fine dell’anno che statuisce il bisogno di prevedere dal 16 ottobre al 31 dicembre 2020 lo smart working per i lavoratori fragili, ma che lascia scoperto l’ultimo mese dello stato di emergenza ad oggi previsto. Proprio qui è richiesto uno sforzo supplementare.