La crisi epidemiologica in cui grava il mondo intero, anche l’Italia, ha spinto il Governo ad introdurre alcune misure di contrasto al contagio da Coronavirus. E i cittadini in cassa integrazione sono, inevitabilmente, aumentati. Come ha spiegato il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, durante un recente discorso in Parlamento, i provvedimenti sono indispensabili, onde evitare che la situazione sfugga totalmente di mano.
In uno scenario del genere, con tanti settori bloccati o fortemente ridimensionati, è naturale che a rimetterci non siano unicamente i grandi capi d’industria. Difatti, pure le piccole e medie realtà pagano dazio, compresi i tanti lavoratori che sono in Cassa Integrazione Covid. Per fronteggiare questo clima di incertezza e le difficoltà patite dalle famiglie, l’esecutivo ha previsto una proroga per altre 18 settimane di CIG. Ma quanti soldi si perdono della tredicesima?
Le ripercussioni della Cassa integrazione
La cassa integrazione ha ripercussioni sulla busta paga dei lavoratori sotto molteplici aspetti. In riferimento alla tredicesima, come pure la quattordicesima, ha un riscontro negativo. Occorre precisare che, mentre la tredicesima è erogata durante il mese di dicembre (di solito prima delle feste natalizie), la quattordicesima, riconosciuta esclusivamente ad una parte di dipendenti, è liquidata nel mese di luglio. Inoltre, la quattordicesima è corrisposta in base al CCNL del lavoro.
In entrambi i casi, per risalire a quanto denaro si perde dalla tredicesima con la CIG, occorre prendere consapevolezza che se è pari o superiore a 15 giorni nel corso del mese il rateo non matura. Detto in parole povere, per i periodi di non attività il personale percepisce una busta paga meno sostanziosa.
A fini esemplificativi, ipotizziamo il caso di un lavoratore in CIG per due mesi a zero ore. La misurazione della tredicesima non verrà effettuata su dodici mesi, bensì su dieci mesi. Dunque, egli percepirà l’80% della somma complessiva, mentre il restante 20% non lo incasserebbe.
Laddove un prestatore d’opera sia in CIG per due mesi a orario ridotto, la 13esima sarà calcolata per questi due mesi a seconda delle effettive ore di impiego. In definitiva, per quantificare la perdita, va eseguito un primo calcolo del rateo sui mesi di effettivo servizio, escludendo quelli a zero, oppure, sommare i giorni di attività in fruizione della CIG parziale.
Gli altri effetti
Infine, la Cassa Integrazione incide in senso negativo pure sul TFR (Trattamento di Fine Rapporto), le ferie, la malattia e l’infortunio. Per esempio, i cassintegrati di aziende dichiarate in crisi ai sensi della legge n. 75 del 1997 non hanno diritto all’anticipazione del TFR.