Gli esperti e gli appassionati di numismatica sono alla costante ricerca di pezzi rari e di valore. Siano essi banconote o monete, recenti o antiche, l’importante è che siano di valore. Oggi vogliamo parlarvi di una banconota che è circolata nelle nostre tasche dal 1963 al 1973, la Mille Lire Giuseppe Verdi del primo tipo.
Giuseppe Verdi non ha certo bisogno di alcuna presentazione. È uno dei personaggi storici di maggiore importanza per il nostro paese. La Repubblica Italiana, per rendere onore al meraviglioso compositore, ha deciso di porre il suo volto sulla banconota da mille lire per moltissimi anni, dal 1963 fino a 1981, anno in cui Verdi è stato sostituito da Marco Polo.
Le banconote da mille lire di Verdi sono di due tipi e oggi vogliamo scendere nello specifico del primo, quello stampato dal 1962 al 1969.
Il suo diametro è di 125 x 63 millimetri e, rispetto a quella del secondo tipo, risulta molto più semplice. Infatti, se si esclude il ritratto del compositore, gli unici elementi decorativi sono ghirlande e bolli colorati che lasciano diversi spazi bianchi. Ma passiamo ora all’argomento che più interessa ai lettori, il suo valore.
Quanto vale la Mille Lire Giuseppe Verdi del primo tipo?
Come anticipato, questa banconota è stata stampata per la prima volta nel 1962 ed è entrata in circolazione ufficialmente dal 3 dicembre del 1963. La prima serie era composta da 1.000.000 di pezzi ed è abbastanza ricercata dai collezionisti.
Dal ’62 in poi, fino al 1969, sono diverse le serie stampate e messe in circolazione. Parliamo sia di serie ordinarie, che sostitutive. Quelle sostitutive, stampate appunto per sostituire i pezzi delle serie ordinarie danneggiati o strappati, avendo una tiratura decisamente più bassa rispetto alle altre, automaticamente hanno acquisito un valore più alto. Si riconoscono dal numero di serie stampato sul fronte della banconota, che inizia con la lettera X.
Quelle che sembrano avere un valore maggiore rispetto alle altre, sono quelle della serie sostitutiva del 1968. Se conservata in Fior di Stampa, un collezionista potrebbe pagarvela anche 1.000 euro. Una cifra abbastanza alta che, senza dubbio, in questo periodo farebbe comodo a molti.