Il nostro paese è quello tra tutti che ha il più grande patrimonio artistico e culturale. Anche il nostro prestigio a livello enogastronomico è riconosciuto in tutto il mondo e questo provoca in qualsiasi italiano un grande orgoglio patriottico. Proprio all’arte culinaria italiana, la Repubblica Italiana ha dedicato una serie di monete da collezione davvero meravigliose. Oggi vogliamo parlarvi della moneta da 5 euro Pizza e Mozzarella.
Sebbene se ne abbiano tracce che provengono da migliaia di anni fa, la pizza così come la conosciamo noi è arrivata soltanto nel 1889. A cucinarla per la prima volta fu il cuoco napoletano Raffaele Esposito. Il cuoco napoletano aggiunse del pomodoro, della mozzarella e del basilico all’impasto bianco, creando un piatto tricolore speciale per rendere onore alla Regina Margherita di Savoia.
La pizza margherita è diventata negli anni uno dei simboli dell’Italia nel mondo e la Repubblica Italiana, nel 2020, ha deciso di onorarla coniando una moneta che portasse il suo nome e la sua immagine.
La moneta ha un valore nominale di 5 euro ed è composta in Acmonital. Ha un diametro di 26,95 millimetri, un peso di 10,25 grammi e presenta un bordo con zigrinatura continua.
Caratteristiche della moneta
Sulla facciata del dritto compaiono tutti gli elementi più rappresentativi della Campania. Troviamo Pulcinella, il Vesuvio, una veduta del Golfo di Napoli e, ovviamente, una pizza (riportata colorata). Presenti inoltre le scritte “CAMPANIA” e “REPUBBLICA ITALIANA” e il nome dell’autore della moneta.
Sulla facciata del rovescio, oltre all’anno di conio (2020), il valore nominale (5 euro) e la R della Zecca di Roma, troviamo altri elementi della regione che ha visto nascere la pizza. Da una cornucopia escono tutti gli ingredienti della pizza. Poi ci sono la bocca di un forno e un particolare del bassorilievo del “Corteo Bacchico”. Il tutto è sovrastato dal nome della collezione “SAPORI D’ITALIA”.
Questa monete è stata coniata in soli 8.000 esemplari e venduta sul sito della Zecca a 25 euro a pezzo. Terminate in poco tempo, è possibile riacquistarle da coloro che l’hanno comprata, ma pagando una cifra almeno doppia.