Che cos’è il retrofit elettrico di una vettura endotermica? Sul tema si sono sentite e si sentono tuttora definizioni errate. Partiamo quindi col dire cosa non è: un incentivo per acquistare una nuova auto. La manovra consiste, piuttosto, in un bonus di 3.500 euro per trasformare quella già in possesso, a benzina o a gasolio, in elettrica. Insomma, l’obiettivo è ridurre le emissioni del parco già circolante.
Retrofit elettrico: forma sperimentale
Come riportato in apertura, lo Stato è disposto a coprire la spesa per il retrofit elettrico nella misura di 3.500 euro. Il provvedimento in oggetto è un emendamento al decreto Agosto che, in veste di primo firmatario, ha il presidente della commissione Bilancio, Daniele Pesco (Movimento 5 Stelle)
L’emendamento deve ancora entrata in vigore. Prima servirà l’approvazione del Parlamento. A quel punto, se il decreto agosto verrà convertito in legge, sarebbe realmente stanziato l’incentivo di 3.500 euro, riservato a chi sceglie di far installare sistemi di riqualificazione elettrica.
Qualora andasse effettivamente in porto il retrofit elettrico, previsto per i veicoli a motore termico (benzina o diesel), esso consisterebbe in un test. Si tratterebbe, più esattamente, di una forma sperimentale valida per chi, entro il 31 dicembre 2021, omologa un mezzo in Italia. Sarebbero considerate sia le auto sia i veicoli commerciali leggeri.
A quanto ammonta la copertura
Il bonus ammonterebbe al 60 per cento del costo complessivo sostenuto. In aggiunta ci sarebbe quello sempre pari al 60% delle spese per l’imposta di bollo per l’iscrizione al Pra. Ciò purché l’intero iter sia seguito a regola d’arte. Il retrofit elettrico dovrebbe avvenire sulla base dell’omonimo decreto del ministero dei Trasporti (n. 219/2015).
Il decreto esplicita chiaramente le caratteristiche del kit occorrente per la riqualificazione a norma. Perché una cosa è certa: l’intervento può essere correttamente eseguito solo da personale competente. Astenersi finti tecnici.