Ci capita spesso di parlarvi di particolari monete coniate negli ultimi anni o delle vecchie lire. Oggi vogliamo illustravi qualcosa di ancora più antico: il Baiocco Romano.
Le origini del termine Baiocco sono tutt’oggi sconosciute. Si pensa che il nome derivi probabilmente da un denaro in Argento risalente all’epoca merovingia e che riportava la scritta BAIOCAS CIVITAS (Città di Baiocas).
Il termine venne tramandato per anni e utilizzato per diverse monete risalenti allo Stato Pontificio e al Regno di Napoli. Esistono quindi diverse monete Baiocco, con diversi tagli, dimensioni e valori. Noi oggi vogliamo parlarvi del Baiocco Romano.
Conosciuto anche con il termine “Baiocchella”, il Baiocco Romano venne coniato dalla Zecca di Roma dal 1780 al 1783. È composto da una lega mista con un basso contenuto d’Argento. Presenta un bordo liscio, un diametro di 17 millimetri e un peso di circa 1 grammo.
Nella facciata del dritto, troviamo al centro della moneta la croce di Sant’Andrea con una corda che passa tra le chiavi. Ad arco, vicino al bordo, compare la scritta PIVS – SEXTVS – P • M. In basso, tra i due capi della corda, è inciso l’anno di conio.
Nella facciata del rovescio, invece, troviamo in grande la scritta “VN BAIOCCO ROMANO” e subito sotto una stella.
Valore del Baiocco Romano
Il Baiocco Romano è una moneta che ad oggi, in campo numismatico, viene classificata come R. Gli anni più rari, classificati come R2, sono quelli del 1782 e 1783.
Sui diversi siti online, è possibile trovare diversi esemplari in vendita tra i 25 e i 50 euro. Ma è bene precisare che il Baiocco è tra le monete più imitate e falsificate.
Durante un’asta del 27 maggio 2008, un esemplare di Baiocco R2 del 1783 in Fior Di Conio, ossia senza il minimo sego di usura, è stato venduto per 220 euro.
Mentre, il 18 gennaio del 2013, un altro esemplare del 1782 in stato Splendido, è stato venduto per 138 euro.