Qualsiasi attività commerciale svolta in territorio italiano presuppone l’apertura della Partita Iva. Ed ogni titolare di Partita Iva è assoggettato ad una serie di obblighi fiscali ma anche materiali. Per esempio, l’obbligo di emettere lo scontrino fiscale e di consegnarlo al cliente. Un obbligo per il commerciante, e contestualmente un diritto del cliente. E non emettere lo scontrino fiscale può produrre gravissime conseguenze. Lo scontrino fiscale infatti è il documento su cui viene annotata la transazione effettuata, con il corrispettivo pagato dal cliente per la merce comperata o il servizio ottenuto. E in base agli scontrini che il commerciante poi paga le tasse.
Mancata emissione scontrino fiscale, conseguenze
Lo scontrino fiscale deve essere obbligatoriamente rilasciato al cliente che provvede a pagare il prezzo del bene o del servizio acquistato. Tale obbligo non fa distinzioni tra attività, perché cake per una pizzeria piuttosto che una profumeria, vale per il minimarket piuttosto che per la ferramenta. Non emettere lo scontrino è un deliberato atto di evasione fiscale. Una condotta del genere è severamente punita dalla legge. E la sanzione è di quelle piuttosto pesanti dal momento che può arrivare anche a 4.000 euro.
Obbligo registratore di cassa
La normativa sullo scontrino fiscale è stata interessata principalmente da due leggi ben specifiche. Si tratta della legge n° 18 del 1983 e della legge n° 413 del 1991. Si tratta delle leggi che hanno stabilito che ogni commerciante con Partita Iva dovesse essere munito di registratore di cassa e che ad ogni cliente dovesse essere rilasciato adeguato scontrino fiscale. Non rilasciare lo scontrino fiscale è assoggettato come detto ad una multa fino a 4.000 euro, ma occorre sottolineare che in base alla norma che il commerciante vìola, cambia l’ammontare della sanzione.
Naturalmente la multa è tanto più alta quanto più grave è la mancata osservazione delle norma da parte del titolare della partita Iva.
Ci sono genericamente tre fattispecie di situazioni che generano diverse tipologie di sanzioni. C’è il commerciante che non emette lo scontrino, quello che lo emette per un importo inferiore a quello effettivamente corrisposto dal cliente e quello che pur emettendolo, non dichiara il totale degli scontrini emessi e ricapitolati dalla chiusura giornaliera del registratore fiscale, nel registro dei corrispettivi.
In tutti i casi si può prefigurare l’evasione fiscale perché di fatto, agli occhi degli organi accertatori (in genere la Guardia di Finanza), tali comportamenti sottintendono il tentativo da parte del commerciante, di evadere il Fisco e non pagare le adeguate tasse.