Oggi vogliamo parlarvi di un altro pezzo di Filatelia Italiana che dal 2017 è entrato a far parte della collezione dedicata alle Eccellenze del sapere. Leggete di seguito le caratteristiche, la storia e il valore del francobollo dedicato all’Osservatorio Astronomico di Padova.
L’Osservatorio Astronomico di Padova ha sede in quella che è conosciuta come Specola di Padova. È una delle più importanti strutture di ricerca dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF). Nato come gabinetto universitario nel 1767, l’Osservatorio divenne ente giuridico autonomo nel 1923, per confluire infine nell’INAF nel 2001. La Specola fu realizzata trasformando e riadattando interamente la torre principale del Castelvecchio, la cosiddetta Torlonga. È alta 49,59 m (53,30 m con l’antenna parafulmine) per 252 gradini.
È senza dubbio uno dei monumenti e punti attrattivi più importanti di Padova e una rilevante importanza anche a livello nazionale. Nel 2017, in occasione del 250esimo anniversario dalla sua fondazione, il Ministero dello Sviluppo Economico e l’Istituto Poligrafico e Zecca di Stato italiano hanno stampato ed emesso un francobollo che gli rendesse onore. Andiamo a vedere insieme come è fatto e quanto vale oggi.
Caratteristiche, tiratura e valore del francobollo dedicato all’Osservatorio Astronomico di Padova
La data di emissione di questo esemplare è stata il 21 marzo 2017. Si tratta di un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica “le Eccellenze del sapere”, dedicato all’Osservatorio Astronomico di Padova, nel 250° anniversario della fondazione.
La vignetta raffigura l’Osservatorio Astronomico di Padova, conosciuto anche come “La Specola”, che si trova nella parte più antica del Castello medievale della città. Sullo sfondo la “nebulosa del Granchio”. Completano il francobollo le leggende “OSSERVATORIO ASTRONOMICO DI PADOVA 1767 – 2017” e “…PANDIT AD ASTRA VIAM”, la scritta “ITALIA” e il valore “€ 0,95”.
Il francobollo ha una tiratura di ben seicentomila esemplari, che all’epoca dell’emissione erano divisi in fogli da ventotto pezzi per ognuno. Il suo valore nominale, come anticipato, era di 0,95 euro per pezzo, ma oggi, se si vuole acquistarlo privatamente, lo si pagherebbe almeno 2,50 euro.