Dopo aver concluso il Classico, è tempo di passare al periodo Moderno, che va dal 1911 al 1945. Funestato dalle due guerre mondiali, provoca la quasi estinzione di monete come quelle da 1 e 2 centesimi, e in generale quelle di piccolo taglio in nichelio. Ciò poiché il nichelio era prezioso in quanto prevalentemente utilizzato per la fabbricazione di armi con cui combattere il nemico. Il problema ebbe risoluzione impiegando come base i nichelini del re Umberto I, precedentemente ritirati. Non per niente alcuni progetti di 10 centesimi del 1915 nacquero da una “costola” dei 20 centesimi Umberto I.
10 Centesimi Cinquantenario
Partiamo con i 10 centesimi “Cinquantenario” di Vittorio Emanuele III, realizzati per il 50esimo anniversario del Regno d’Italia (1861-1911). La particolarità sta nel metallo adoperato per produrla, ricavato dalla rifusione dei 10 Cent ritirati dalla circolazione perché eccessivamente rovinati.
Il dritto raffigura di profilo proprio il monarca Vittorio Emanuele III con cullo nudo. Intorno è impressa la dicitura “VITTORIO EMANUELE III RE D’ITALIA” e in basso, sotto il collo del re, sono presenti la firma dell’incisore L. Giorgini e dell’autore D. Trentacoste. Nel verso sono, invece, rappresentate due figure, una femminile davanti richiamante l’Italia, una maschile dietro, posta su piedistallo con l’elmetto e in mano un globo che simboleggia la città di Roma.
Quotazione
A destra del piedistallo è possibile scorgere un aratro con frutta e spighe. A sinistra, sullo sfondo, la prora di nave mercantile in navigazione con vele raccolte. In basso sulla sinistra è indicato il valore nominale e sotto il simbolo “R”, della Zecca di Roma. La scritta “1861-1911” si trova sulla riga d’orizzonte del mare. Stampata in 2 milioni di esemplari, la quotazione va da un minimo di 4 euro se molto bella (MB) a un massimo di 120 euro se in Fior di Conio (FDC).