Vi è mai capitato di sentire la mancanza delle vecchie lire? Ma sapete che molte monte e banconote che potrebbero essere ancora nei vostri cassetti, oggi hanno un incredibile valore numismatico? Vediamo, ad esempio, la banconota da 500 Lire di Carta “Grande C”.
La banconota da 500 Lire di Carta “Grande C” venne stampata nel 1896, in diverse varianti, per poi andare fuori corso nel 1953. Fu disegnata dall’artista Rinaldo Barbetti e rimase in circolazione per ben 57 anni.
Guardandola, non è difficile capire perché si decise di chiamarla “Grande C”. La dicitura riportata sulla facciata principale, che indica il valore nominale, inizia proprio con una C più grande. Andiamo a vedere com’è fatta più nel dettaglio.
Dimensioni 212 x 132 mm. Ogni serie è composta da 100 mila pezzi. Nella facciata principale troviamo, verso l’alto, uno stemma sabaudo coronato da tre putti. A sinistra, è presente una figura allegorica della legge. A destra, troviamo la Giustizia con putti ai suoi piedi. Al centro, la dicitura BANCA D’ITALIA seguita subito sotto dal valore nominale CINQUECENTO LIRE, che presenta per l’appunto la C più grande.
Nella facciata opposta, troviamo invece un’allegoria dell’Enologia in alto a sinistra. Verso destra, c’è un ovale con raffigurata l’Italia Turrita e nei contorni troviamo dei putti impegnati nelle loro varie attività.
Su entrambi i lati è presente una filigrana che raffigura la testa di Roma con aletta.
Qual è oggi il valore di una banconota da 500 Lire di Carta “Grande C”?
Come ben sappiamo, il valore di una banconota può variare da diversi fattori. Innanzi tutto dallo stato di conservazione. È bene comprendere che una banconota rovinata e strappata non potrà mai avere lo stesso valore di una mantenuta in perfetto stato. Ci sono poi l’anno di stampa e il numero di serie.
Il pezzo che vale di più, è quello stampato nel 1950, considerato un vero e proprio pezzo di storia. Se possiedi una banconota da 500 Lire Grande C del 1950 ben conservata, potresti ricavarci fino a 10.000 euro!