Il Premier Giuseppe Conte e il Ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri hanno presentato il nuovo decreto emergenziale per il perdurare della crisi economica dovuta alla pandemia da Covid. Un nuovo decreto pieno di misure in aiuto delle attività produttive colpite dal mini lockdown del Dpcm di Conte. Ma anche misure per stagionali e lavoratori di aziende in crisi.
Decreto Ristori, per bar e ristoranti indennizzi importanti
Pub, bar, ristoranti, pizzerie, palestre, piscine, cinema, teatri e discoteche, sono queste le attività che inevitabilmente pagano maggiormente dazio dalle misure restrittive introdotte in questi mesi dal governo e dei vari Dpcm di Conte, compreso l’ultimo che ha anticipato alle 18 le chiusure dei pubblici esercizi (ad esclusione di attività di asporto o consegne a domicilio). Ma dopo la presentazione del decreto Ristori, queste attività sono anche quelle che riceveranno un indennizzo, direttamente con accredito in conto corrente da parte dell’Agenzia delle Entrate. E sarà un indennizzo che dovrebbe arrivare in tempi rapidissimi, perché si ipotizza l’erogazione già per il 15 novembre. Un ristoro a fondo perduto che va dal 100 al 400%, in base alla tipologia di attività ed in base a che tipo di restrizioni sono state previste per loro.
Quali attività avranno gli aiuti?
Nel decreto Ristori sono state individuate 4 differenti aree di attività, che è anche la suddivisione di queste attività con cui verranno liquidati gli aiuti. Il parametro di riferimento è il fondo perduto del decreto Rilancio. Infatti l’aiuto di questo nuovo decreto emergenziale sarà rapportato a quello del decreto precedente (dl Rilancio ndr).
Riceveranno il 150% delle somme già incassate con il dl Rilancio tutte le attività che sono state toccate dalle chiusure alle alle 18, come i Bar e i Pub.Indennizzo al 150% per le attività come i ristoranti, cioè aperte a pranzo se a cui è stata data facoltà di lavorare da asporto o con consegna a domicilio la sera. Stesso indennizzo anche per quelle in chiusura totale, cioè cinema, teatri, palestre, piscine, sale giochi, sale scommesse, sale bingo, centri termali, centri benessere e fiere. Ristoro al 400% invece per sale da ballo e discoteche. Per le attività chiuse o a orari limitati dall’ultimo Dpcm poi, c’è la cancellazione della seconda rata dell’Imu, cioè quella di saldo, in scadenza il 16 dicembre.
Altre misure per il lavoro
Nel nuovo decreto emergenziale che è il quarto da inizio pandemia dopo i decreti Cura Italia, Rilancio e Agosto, si guarda pure ai lavoratori dello sport per i quali viene previsto un indennizzo da 800 euro. 1.000 euro una tantum è quello previsto per gli stagionali del turismo e i lavoratori dello spettacolo.
Non poteva mancare un passaggio sulla cassa integrazione, che viene prolungata ancora. Si tratta di sei settimane aggiuntive di cassa integrazione, settimane che possono essere utilizzate entro la fine di gennaio. Il divieto di licenziamento, probabilmente l’altra misura “monstre” insieme alla cassa integrazione, in materia lavoro dipendente, viene prorogato al 31 gennaio 2021. Infine, previsto un ristoro dell’affitto per chi li paga. Si tratta del ristoro sotto forma di credito di imposta pari a tre mesi di canone, da scaricare sulle proprie tasse o da cedere al proprietario.