Hai scoperto di avere una moneta rara e intendi piazzarla sul mercato per ricavarne qualcosa. Ma non hai idea di chi contattare. Non ti sei mai interessato al mondo del collezionismo, perciò ti ritrovi piuttosto spaesato. E allora qual è la soluzione? Di recarti in un negozio di numismatica, dove lavorano esperti nel campo e in cui non c’è alcuna commissione per il negoziante-intermediario. D’altro canto c’è chi ti sconsiglia il metodo in questione, in quanto il più rischioso. Ed è vero, fortuna che c’è internet.
Se hai una moneta rara ecco quali siti devi consultare
Al giorno d’oggi ormai innumerevoli siti si propongono come piattaforme presso cui vendere e/o scambiare oggetti rari, per esempio attraverso le aste che danno la possibilità di cederli gratuitamente, offrendo in taluni casi la valutazione da parte di esperti. In siffatte circostanze hai la fortuna di contare sulla garanzia dell’intermediario e hai la facoltà di tracciare le monete, seguendone il transito, e di stabilire un prezzo di riserva, sotto il quale il compratore non può scendere. Senza tralasciare le recensioni che, in caso di acquisto, aiutano a capire chi sia meritevole di fiducia e chi no. Certe aste dispongono di sistemi di notifica che avvisano prontamente quando l’esemplare di tuo interesse è messo da altri all’asta.
Finora siamo stati sul vago. Entrando, invece, nello specifico quali sono i siti più frequentati? In primo luogo ricordiamo eBay, in cui esemplari di ogni tipologia e prezzo vengono magnificamente esposti. Interessante è Catawiki, affidabile punto di riferimento impiegato da numismatici e collezionisti. Sul portale hai modo di registrarti gratuitamente beneficiando di consulenze da parte di esperti. Anche Aste Bolaffi è un luogo virtuale caratterizzato dalla compravendita. Infine Nomisma, che prevede sia di effettuare acquisti sia di consultare aste attive e passate.
Gli stati di conservazione
Per stabilire il valore della moneta vanno presi in considerazione diversi fattori, compresi lo stato di conservazione, misurato in base alla presenza di graffi, usura e il generale logorio. Le categorie individuate, dalla più bassa alla più alta, sono le seguenti:
- D, discreto, relativo a unità quasi totalmente lisce con rilievi appena intuibili o con segni deturpanti;
- B, bello, relativo a unità lisce con la maggioranza dei rilievi scomparsi;
- MB, molto bello, relativo a unità usurate con alcune parti non leggibili;
- BB, bellissimo, relativo a unità che hanno circolato e hanno maggiori rilievi, con segni di usura, sebbene rimangano leggibili;
- SPL, splendido, relativo a unità che hanno circolato pochissimi con rilievi integri;
- FDC, fior di conio, relativo a unità che non presentano segni di circolazione o comunque davvero limitati, conservate nel modo migliore con l’originale brillantezza sulle superfici.
Moneta rara: “fondo specchio” non è una condizione
E FS? No, non ce ne siamo dimenticati. Semplicemente è tutta un’altra questione. Significa “fondo specchio” e fa riferimento a un procedimento particolare durante il processo di fabbricazione della moneta, che ha rilievi satinati e fondi speculari. È diffuso soprattutto nelle emissioni speciali per collezionisti.