Commissioni ATM sono piccole somme da versare quando si preleva denaro, ecco quali sono i più costosi.
Commissioni ATM, quando si pagano
Ultimamente gli ATM delle singole banche stanno diminuendo, a causa delle politiche bancarie di riduzione delle spese. Tanto che è allerta difficoltà prelievi bancomat già da qualche tempo. Il bancomat è un mezzo molto usato per prelevare somme dal proprio conto corrente anche quando la banca è chiusa. Comodo, rapido e sicuro, fornisce costantemente la possibilità di prelevare contante ai propri correntisti e spesso è gratuito.
Ma quando si ha bisogno di contante e non si ha il bancomat della propria banca, il prelevamento diventa a pagamento e con costi non sempre contenuti. Ciò che si paga purtroppo è l’utilizzo di un altro pos di altra banca per prendere delle provviste personali. Costi da sostenere che dipendono dagli accordi tra banche.
Con le banche tradizionali è prevista una commissione media di 1,83-2 euro a transazione, a prescindere dall’importo prelevato. Con le banche online, invece, si risparmia. La commissione sul prelievo per importo pari o superiore a 100 euro è di 0,49 euro circa.
Commisisoni ATM, a quanto si aggirano i costi?
Ogni banca decide i costi da far pagare ai “non clienti”. Ma attenzione ci sono ATM che hanno un posizionamento strategico e che sono un vero e proprio salasso. Di solito sono quelli presenti all’interno dei centri commerciali, o vicino a bar e negozi che sfruttano l’eventuale emergenza di rifornimento di denaro.
Purtroppo a causa della chiusura sempre più frequente di postazioni per prelevare, quelli rimanenti sono diventati più cari. Costi che si ripercuotono inevitabilmente sulle tasche dei clienti, che spesso hanno bisogno urgente. Tuttavia ad intervenire ci sta tentando l’Antitrust che sta cercando di valutare caso per caso per cercare una soluzione che non vada a ripercuotersi solamente sul cliente.
