L’assegno circolare è una delle forme di pagamento che rientrano nella lista dei c.d. metodi tracciati. Quindi, è lecito usufruirne anche per pagamenti superiori alla soglia attualmente stabilita in 2 mila euro. Normalmente è considerato uno strumento assolutamente sicuro, a differenza dell’assegno bancario. Difatti, non può risultare privo di fondi, in quanto direttamente emesso da un istituto di credito e non dal singolo correntista.
Per tale ragione è la scelta più comunemente accettata in caso di importanti transazioni come per le compravendite immobiliari o l’acquisto di un’auto. La sua stessa natura lo rende uno strumento approvato automaticamente, senza particolari accertamenti. Tuttavia, persino questi titoli rischiano di nascondere delle insidie ed è ciò su cui si soffermeremo nel nostro articolo. Andremo infatti ad analizzare il metodo per riconoscere un assegno circolare falso ed evitare così eventuali raggiri e truffe.
Assegno circolare: fidarsi è bene non fidarsi è meglio
Gli assegni circolari sono assegni compilati al computer che riportano una o più firme apposte dalla filiale della banca che lo ha emesso. Talvolta capita che i titoli siano contraffatti, ma con una tale cura da indurre in errore anche il più acuto osservatore. Il primo consiglio per mettersi al riparo da simili tentativi è di contattare la banca emittente, chiedendo il c.d. benemissione. La procedura permette di ottenere la conferma dell’autenticità dell’assegno circolare semplicemente comunicandone alcuni dati. La banca non fornirà al richiedente nessun genere di informazioni se non previa conferma di aver realmente emesso il titolo descritto.
Qualora però il pagamento avvenisse nel momento in cui le banche sono chiuse, come di sera o nel fine settimana, la faccenda risulterebbero più complessa. Per imparare a riconoscere un assegno circolare falso sarebbe il caso di studiare il comportamento della controparte. Anzitutto, laddove il pagamento fosse in programma in un giorno festivo, varrebbe la pena di richiedere i dati dell’assegno. In tale maniera sarà possibile ottenere in via anticipata il benemissione e senza manco avere il titolo in mano.
Mai scambiare foto
Occhio però: non è mai bene chiedere una foto di un assegno circolare. Ciò perché è frequente pure la casistica inversa. Ovvero che un truffatore si faccia spedire la foto di un assegno circolare per clonarlo e recarsi in una banca a riscuoterlo. Per tale ragione conviene limitarsi a chiederne l’importo e il numero. Se dopo aver ricevuto il titolo permanessero delle perplessità, si potrebbe andare alla filiale che lo ha emesso.
I funzionari sarebbero in grado di confermare la veridicità dell’assegno e, se di importo inferiore a 2 mila euro, anche provvedere al cambio, ovvero corrispondere al beneficiario il controvalore dell’assegno in contanti. Se, invece, il titolo sul conto corrente viene depositato, occorrerà comunque attendere un certo numero di giorni per l’accredito. Un intervallo naturalmente specificato nel contratto di conto corrente per ottenere la disponibilità di un assegno versato.