Le case green tanto volute dall’Unione Europea si scontrano con un realtà italiana ben differente.
Case green, arriva il via dell’Eurocamera
Con 343 voti favorevoli, 216 voti contrari e 78 astenuti è arrivato il via libera dell’Eurocamera alla direttiva sulle case green per l’efficienza energetica degli edifici in Europa. Questa decisione è la prima folle direttiva a cui l’Italia si è opposta duramente.
Più che altro sembra una patrimoniale su scala internazionale, in cui vengono colpiti duramente i proprietari di casa. Perché dovranno sostenere dei costi di ristrutturazione ed efficientamento non previsti. E se non si hanno i soldi per poterli affrontare diventa un problema irrisolvibile.
Case green, i costi troppo elevati
“La direttiva sulle Case Green approvata in Parlamento europeo è insoddisfacente per l’Italia. Anche nel Trilogo, come fatto fino a oggi, continueremo a batterci a difesa dell’interesse nazionale“, afferma il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto.
Secondo le stime, le case da portare da classe G alla F, entro 2030, sarebbero circa 5 milioni. Mentre quelle da portare in classe D sarebbero circa 11 milioni, entro il 2033. Si tratta di spese e di importi che non possono affrontare nè le famiglie nè le imprese, visto che il superbonus è incagliato tra cantieri chiusi e spese legali.
In media i costi per lo svolgimento delle operazione di efficientamento energetico, compreso il cappotto termico, la sostituzione degli infissi, caldaia, sono troppo elevati. Sono circa 100 mila euro per le case indipendenti e 400 mila euro per i condomini con 4-5 appartamenti.
Le decisioni di ogni Paese
Ci sono circa 10 anni per il completamento della fase di transizione. In effetti ogni Paese dovrà iniziare dal 15% degli edifici meno efficienti del proprio patrimonio immobiliare. E’ chiaro che su questi immobili gli interventi dovranno essere fatti in via prioritaria.
Tuttavia sono previste anche deroghe per edifici di particolare interesse architettonico, e l’Italia ne ha davvero molti. Basti pensare alle Chiese, ai luoghi di culto o al patrimonio storico culturale presenti lungo il nostro Paese, da nord a sud, senza dimenticare le isole. Con in più un deprezzamento delle case di chi non potrà affrontare i lavori. Ma senza alcun tipo di agevolazione fiscale per le case green, le famiglie saranno davvero in difficoltà.