Il Bitcoin comincia a essere considerato da qualcuno come una polizza assicurativa contro la Federal Reserve. In circostanze di mercati sotto stress, il dollaro, alla pari dell’oro, svolge solitamente una funzione di riserva di liquidità. Ma nel 2020 l’emergenza Covid-19 ha messo in ginocchio lo Stato più potente al mondo, gli Stati Uniti d’America.
Bitcoin: una polizza assicurativa
Pertanto secondo Chamath Palihapitiya, ex dirigente Facebook, né Donald Trump né lo sfidante alle presidenziali Joe Biden aiuteranno il dollaro americano. Ma detenere il Bitcoin potrebbe rappresentare una specie di polizza assicurativa per dormire sonni tranquilli la notte. Contattato dalla emittente CNBC, Palihapitiya ha aggiunto che la Federal Reserve e il Tesoro degli USA hanno stampato talmente soldi da rendere probabile un’ondata di inflazione, a prescindere da chi salirà al potere.
Gli organi hanno intrapreso negli scorsi mesi significative manovre di sostegno, iniettando trilioni di dollari nel sistema finanziario, nel tentativo di far fronte ai danni economici provocati dal virus. Il mercato azionario ha conseguito livelli record per questo intervento senza precedenti, tuttavia inefficace nel tenere sotto controllo la disoccupazione. Una situazione che dà adito alle preoccupazioni di certi investitori che un’ondata grave di inflazione sia in arrivo.
Riserva di valore nel lungo termine
A detta dell’ex manager del social fondato da Mark Zuckerberg resta valido quanto dichiarato già otto o nove anni. Il Bitcoin può fungere da riserva di valore nel lungo termine e andrebbe incluso nel portafoglio di qualunque investitore. Per Palihapitiya occorre una copertura di portafoglio dell’1 per cento.
Il suo primo acquisto della nota criptovaluta risale a circa sette anni fa, quando il prezzo era ancora inferiore a mille dollari. Nel corso dell’intervista rilasciata alla CNBC, ha dichiarato di aspettarsi che il valore salga nel giro dei prossimi vent’anni fino a 1 milione di dollari.